Radiovasca. Analfabeti

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Meno male che Luca Vecchi ha provato a rimediare alla figuraccia generale di lunedì scorso esponendo le bandiere a mezz’asta in vista dei funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Seppure a fatica, Reggio Emilia si sforza di rispettare le istituzioni, oltre che se stessa e i propri concittadini, isolando rappresentanti-si-fa-per-dire la cui maleducazione individuale sovrasta persino il proprio analfabetismo politico.

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Il sindaco non era stato informato della sceneggiata dei consiglieri Pd. Da Dario De Lucia, non nuovo alle intemerate consiliari, ce lo si poteva anche aspettare. Ma che un terzo del gruppo dem lo seguisse come pecore non belanti è stato davvero troppo. Imbarazzo anche tra i vertici del Pd locale: esiste nei gruppi consiliari, anzitutto in Sala Tricolore, una formazione minima, un assetto politico, un codice comportamentale degno di un partito di maggioranza? Esiste un capogruppo?

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No, non esiste. Non oggi. Il paragone con il passato è frustrante. Ma il Pd raccoglie quel che ha seminato alle ultime elezioni amministrative, nelle quali compilò liste non in base a qualità, impegno e competenza, ma solo in canoni di distribuzione correntista e fedeltà personale.

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La sincera opinione di chi scrive è che il consiglio comunale, almeno questo consiglio comunale, non serva a nulla. Il sindaco ha potere esecutivo assoluto, gli assessori sono di fatto funzionari, in Sala Tricolore la sola funzione degna di nota è appunto la creazione di gesti dimostrativi più stupidi che inutili.

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Se il segretario Gazza, e con lui naturalmente il vertice del Pd emiliano, pensa di poter lasciare andare di tutto, convinto che alla fine una soluzione decente arriverà, temo che l’affare possa esplodergli in mano. Al momento si lavora molto dietro le quinte, ma un tavolo politico sul quale costruire il futuro di Reggio non c’è. Non scegliere apertamente una posizione riformista, anche in vista delle elezioni europee, strizzando l’occhio a gente che sino a ieri ti accusava di essere amico dei mafiosi, può essere letale per il centrosinistra – ammesso che ancora il Pd di Schlein vi si riconosca.