Prosegue l’allerta smog in tutta la regione: misure emergenziali prorogate fino al 5 febbraio da Piacenza a Rimini

allarme smog traffico

Il bollettino dell’Arpae di mercoledì 3 febbraio ha prolungato l’allerta smog in tutta la regione, prevedendo ulteriori sforamenti del valore massimo giornaliero delle polveri sottili Pm10 (oltre il limite di legge fissato a 50 µg/m3) nelle stazioni di rilevamento di tutte le province dell’Emilia-Romagna.

L’area anticiclonica presente sull’Italia manterrà infatti condizioni di stabilità fino alla giornata di sabato 6 febbraio, e solo successivamente una serie di impulsi atlantici introdurrà una fase più dinamica. In questo contesto meteorologico la dispersione degli inquinanti risulterà sfavorita: le stime modellistiche confermano la possibilità di superamenti diffusi del limite giornaliero di Pm10 anche nei prossimi giorni.

Per questo motivo da Piacenza a Rimini, tutte province ancora da “bollino rosso”, sono state prorogate le misure emergenziali per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria previste dalla manovra antinquinamento Pair 2020 della Regione Emilia-Romagna. Le misure saranno valide almeno fino a venerdì 5 febbraio (compreso), giorno del prossimo bollettino di monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che determinerà per ciascun territorio provinciale la fine del regime emergenziale o un altro rinnovo delle misure.

Le ulteriori restrizioni, che riguardano i principali Comuni che hanno aderito all’accordo, ovvero i capoluoghi di provincia e i centri con una popolazione superiore ai 30mila abitanti, prevedono limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti (fino ai diesel Euro 4) nei centri urbani dalle 8.30 alle 18.30, il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli, il potenziamento dei controlli sui mezzi circolanti.

E ancora: l’obbligo di ridurre le temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati, fino a massimo di 19° C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali e fino a un massimo di 17° C nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali; il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa per il riscaldamento domestico (se è presente un impianto di riscaldamento alternativo) con classe di prestazione emissiva minore di 4 stelle; il divieto assoluto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi di artificio, etc.) e il divieto di spandimento di liquami zootecnici (con l’eccezione di quello effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).