Prodi al Cersaie: “La pace è nelle mani di Usa e Cina, devono mettersi d’accordo loro”

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Dopo i saluti iniziali del Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari e del sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi, è intervenuto il prof Romano Prodi che ha sottolineato come la situazione internazionale sia in continua evoluzione e che non si stia vivendo una fase di vera crisi. “C’è bisogno di un contesto di pace mondiale. Il conflitto in Ucraina si può risolvere solo con un dialogo tra Cina e Stati Uniti – ha affermato l’ex Presidente del Consiglio – e la gestione dell’economia mondiale sorretta da Usa ed Europa non regge più: ci sono nuovi equilibri e nuovi rapporti di forza, come testimonia il recente incontro dei Paesi Brics”.
“In Europa le spinte in avanti ideologiche sul fronte della sostenibilità rischiano di ripercuotersi sul nostro sistema produttivo e lo sa bene l’industria ceramica, che ha sempre innovato anticipando i grandi progressi tecnologici. In questo comparto abbiamo assistito a vere e proprie rivoluzioni – ha evidenziato Prodi – e il fatto che oggi le quote di mercato siano inferiori a decenni fa ma con un prezzo medio più che doppio rispetto ai competitor testimoniano la leadership della ceramica italiana nel mondo, che ora si rivolge a nuovi mercati e a nuove destinazioni d’uso”.

Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani ha ricordato come nel 2022 il fatturato dell’industria ceramica italiana abbia superato i 7 miliardi di euro, con investimenti oltre 440 milioni di euro pari al 6% del fatturato e 19.000 addetti, il 97% dei quali con contratti a tempo indeterminato. “Il 2023 è iniziato con un rallentamento – ha sottolineato Savorani – che ci ha fatto perdere, nel primo semestre, il 14,5% delle vendite. La guerra in Ucraina, l’incertezza legata all’andamento dei tassi di interesse, l’aumento dei costi delle materie prime e il meccanismo dell’Ets sono tra i principali motivi di questo ridimensionamento”. “Il nostro Paese ha bisogno di investimenti in edilizia popolare e scolastica – ha evidenziato Savorani. Al Governo chiediamo di dare continuità al programma Industria 4.0, di intervenire in Europa per escludere la speculazione finanziaria dal meccanismo dell’Ets e per inserire anche il settore della ceramica fra quelli ammessi alla compensazione degli oneri indiretti, al pari di altri settori. A questo aggiungiamo la gas release per la distribuzione ai settori gasivori di 2 miliardi di metri cubi di gas estratto dall’Adriatico, la velocizzazione degli iter autorizzativi e adeguati investimenti in infrastrutture per il trasporto intermodale.”

“Il nostro prodotto è energivoro per 20 minuti ma la ceramica ha 50 anni di vita attesa – ha proseguito il Presidente Savorani – Oggi stiamo lavorando per sostituire parte del gas metano con energia elettrica e in parte con idrogeno. Adattiamo gli spessori alle destinazioni d’uso riducendo considerevolmente l’impatto sulle estrazioni e sui trasporti.
Non possiamo fare transizione perdendo posti di lavoro e sacrificando la competitività sui mercati mondiali”.

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin ha riconosciuto il livello di eccellenza del settore ceramico italiano e la straordinaria laboriosità dei suoi imprenditori, complimentandosi per il traguardo dei 40 anni di una fiera fiore all’occhiello del Made in Italy. Ha inoltre assicurato il sostegno del Governo in sede Europea per difendere la ceramica da scelte miopi nell’ambito della transizione ecologica.

“Le imprese di questo settore si sono sempre dimostrate particolarmente pronte al cambiamento vivendo spesso momenti anticipatori rispetto ad altri settori. Certamente bisogna guardare di più al mondo delle imprese e le banche sono lí per supportarle anche in questa fase di transizione energetica. Al di là della sfiducia, gli ultimi anni ci hanno dimostrato che insieme, imprese, banche e pubblico possono portare avanti questo livello di innovazione.” ha dichiarato l’amministratore delegato di Banco BPM Giuseppe Castagna.

Il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini ha affermato che i progressi tecnologici dei settori produttivi come la ceramica possono fungere da esempio affinchè altri Paesi seguano l’esempio europeo per una transizione ecologiche che deve essere sostenibile anche sul piano sociale ed economico. “L’ambientalismo ideologico porta a scelte sbagliate – ha sottolineato Valentini – e oggi in 30 anni ci ritroviamo a dover fare cambiamenti che normalmente richiederebbero il doppio del tempo”.

Nel suo saluto finale, Yaroslav Melnyk, Ambasciatore d’Ucraina in Italia ha ringraziato il popolo italiano per la solidarietà umana e imprenditoriale dimostrata e ha citato il caso di un player di riferimento del settore ceramico ucraino, che sta subendo pesanti ripercussioni a causa del conflitto e della mancanza di argille del Donbass. “Voglio ringraziare Cersaie per il sostegno all’industria ceramica ucraina: i settori che espongono a Cersaie saranno indispensabili per la ricostruzione del Paese dopo la guerra”.