Parma. Prof delle medie presa a sassate

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Una professoressa di una scuola di Parma è stata presa di mira, prima con insulti verbali durante la lezione e poi con il lancio di un sasso, da alcuni suoi studenti di seconda media. Il sasso sarebbe stato lanciato da uno studente mirando alla testa, ma l’insegnante è riuscita a schivarlo per pochi centimetri. Lo sostiene la stessa docente in un esposto presentato alla Questura di Parma.

Fatti e denuncia risalgono alla scorsa settimana: su suggerimento della Gilda la professoressa ha formalizzato all’amministrazione scolastica la richiesta di essere patrocinata dall’Avvocatura dello Stato, non solo per i profili penali, ma anche per la responsabilità civile a carico dei soggetti responsabili delle azioni dei loro figli.

“Speriamo che l’Ufficio scolastico regionale non faccia come negli altri casi visti sul territorio e si muova per perseguire i genitori – commenta Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza – Abbiamo trovato un disallineamento nelle ultime settimane rispetto alle indicazioni che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dà e a ciò che succede sul territorio. Il ministro più volte ha invitato le amministrazioni scolastiche a sostenere i docenti anche dal punto di vista legale”. In passato, sottolinea Pizzo, “l’amministrazione scolastica recentemente ha formalmente negato l’assistenza legale ad una docente vittima di minacce, da parte di genitori, avvenute all’interno di una scuola piacentina in merito a quali indaga la competente procura della Repubblica”.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha commentato sui social: “A Parma un’insegnante insultata in classe e poi presa a sassate da suoi studenti. A Bari due quindicenni pestati a sangue da alcuni coetanei all’uscita dalla scuola. Bisogna fermare questa cultura della aggressività e della violenza. Senza l’affermazione forte del principio di responsabilità, del rispetto delle regole e della autorità rischiamo di scivolare verso la disgregazione della nostra società civile. Dobbiamo approvare rapidamente il disegno di legge sulla condotta: chi sbaglia deve essere sanzionato, essere messo di fronte alle proprie responsabilità. Basta giustificare e tollerare bulli e violenti. Poi occorre un grande patto tra le famiglie e la scuola, per una rivoluzione culturale in cui i genitori siano solidali con i docenti, e mai antagonisti, sapendo anche dire dei no ai propri figli. Questo per il bene dei giovani e della collettività”.



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