“Il ministero della cultura non ci ascolta”

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Da più di un mese il MIC parla di riforma storica e di rivoluzione del settore, lo ha fatto quando è stato presentato il DL Sostegni Bis e lo ha fatto quando è stato approvato il disegno di legge per la riforma del codice dello spettacolo. Entrambe le volte dal ministero ci hanno tenuto a sottolineare che a queste misure si è giunti “attraverso l’interlocuzione costante con gli operatori del settore e il dialogo costruttivo intessuto con le parti sociali”. Se da un lato è vero che in tanti siamo stati impegnati negli ultimi mesi in una lunga serie di incontri indetti dal Ministero, e qualche volta persino con il ministro stesso, dall’altro ci dispiace dover puntualizzare in questa sede che le riforme anticipate in pompa magna non mostrano di avere ascoltato le nostre proposte e le osservazioni dell’intero settore. Al contrario ci troviamo oggi, dopo mesi, a ribadire il nostro disappunto nei confronti di una serie di palliativi che non contribuiranno a cancellare le fragilità strutturali che hanno letteralmente martoriato il settore durante la pandemia, misure che continuano a non affrontare in maniera organica i problemi del lavoro nel settore culturale e creativo.

Ci siamo trovati di fronte a:

– Un Sostegno Economico Temporaneo (SET) che dovrebbe riconoscere il carattere discontinuo di chi lavora nel settore e che invece si riduce a una disoccupazione. Il SET prevede corsi di formazione e aggiornamento per chi lo percepisce, ignorando che la discontinuità si riferisce al reddito non al lavoro, e che chi ha diritto al reddito di discontinuità lo ha in virtù del lavoro di studio e preparazione che già svolge in quelle giornate, non ha di certo bisogno di formarsi ulteriormente o di aggiornarsi per meritarselo.

– Un Registro Nazionale dei Lavoratori dello Spettacolo che dalle premesse sembra non influire in maniera incisiva sulla mappatura del settore e sull’emersione del lavoro nero.

– Un Osservatorio dello Spettacolo che favorirà attività di ricerca e ospiterà tirocini formativi.

– Un portale INPS che contempla per la maggior parte funzioni già presenti oggi all’interno del sito dell’ente di previdenza.

Se questa è una rivoluzione dobbiamo ammettere di non averla compresa. Dove la definizione e la mappatura del settore e soprattutto le semplificazioni che favoriscono l’emersione del lavoro nero? Dove sono gli incentivi alle imprese che premino chi produce cultura? Dov’è il riconoscimento effettivo di tutti i nostri contributi previdenziali? Dove sono i diritti che ci rendono uguali agli altri lavoratori, con pari dignità? Dov’è il vero riconoscimento della discontinuità? Queste sono le misure che abbiamo chiesto, ripetutamente, durante quegli incontri e pensavamo di essere stati ascoltati, evidentemente ci sbagliavamo, il MIC ci incontra per poter dire che lavora con gli operatori del settore, ma non ci ascolta. Ci aspettavamo una riforma che in maniera coraggiosa partisse da un foglio bianco per scrivere una storia diversa, ci siamo trovati di fronte a una serie di palliativi, a un sistema di riconoscimento dei contributi ancora troppo complesso, a una definizione del settore vecchia e incompleta, a un sostegno al reddito strutturato in misure che non dialogano tra loro e che partono dal presupposto che il lavoratore sia un monolite.

Non accettiamo come risposta che il settore ha ricevuto tanto, per quanto ne potremmo discutere, qui non si tratta di aver ricevuto poco ma di scongiurare il rischio che dopo anni di attesa la riforma si muova su interventi sbagliati. Anche noi come il ministro Franceschini siamo perfettamente consapevoli dell’occasione unica per riformare il settore, ma al contrario del ministro non riteniamo affatto rivoluzionarie le misure fin qui anticipate. Non possiamo permetterci di fare sconti sul nostro futuro dopo l’anno e mezzo che abbiamo passato e in vista dei durissimi anni di ricostruzione ripresa che ci aspettano. Siamo disponibili a qualsiasi tipo di confronto affinché questa riforma rappresenti un momento davvero storico, ma se l’articolato che verrà presentato in Parlamento conterrà misure non sostanziali o impostate sugli errori del passato, ci opporremo strenuamente usando tutte le nostre forze e le nostre capacità di farci ascoltare dalle istituzioni, dalla politica, dall’opinione pubblica.

A.I.A. – Artisti Italiani Associati

ACEP – Associazione Compositori Editori Produttori

ACMF – Associazione Compositori Musica per Film

AIDAC – Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi

A.M.A.M.I. Associazione Manager e Agenti Musicali Italiani

ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici

ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali

ANPAD – Associazione Nazionale Produttori Autori Deejay

ARIACS – Associazione dei Rappresentanti Italiani di Artisti di Concerti e Spettacoli

ASAE – Associazione Sindacale Autori Artisti ed Editori

ASSOARTISTI – Confesercenti – Associazione Italiana degli Artisti e degli Operatori dello Spettacolo

Associazione Musinapoli

ASSOLIRICA

BAULI IN PIAZZA

B.u.l.l.s. (Brescia Unita Lavoratori Lavoratrici dello Spettacolo)

CAFIM ITALIA

CAM (Coordinamento Associazioni Musicisti)

CENDIC – Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea

FAS (Forum Arte e Spettacolo)

FEDERAZIONE AUTORI

FEDERAZIONE NAZIONALE DEL JAZZ ITALIANO

FNAS – Federazione Nazionale delle Arti in Strada

Forum Nuovi Circhi

ITAL SHOW

L’ASSOCIAZIONE – Autori Compositori Interpreti Esecutori

LA MUSICA CHE GIRA

MIA (Musica Indipendente Associata)

MIDJ – Associazione Musicisti Italiani di Jazz

MIG – Movimento Musicisti Indipendenti per Genova

NOTE LEGALI

PCP (Presidi Culturali Permanenti)

PIU (Promoter Indipendenti Uniti)

R.A.C. Regist_ a confronto

RAAI Registro Attrici e Attori Italiani

R.C.A.A.P.C. Registro Categoria Attrici Attori Porfessionisti Campani

SHOWNET – Rete di imprese del mondo dello Spettacolo

Slow Music ETS

SNAC – Sindacato Nazionale Autori e Compositori

UNA Unione Nazione Autori

UNCLA – Unione Nazionale Compositori Librettisti e Autori

UNICA – Cantautrici Unite

UNIONE OBIS – Associazione Orchestre Ballo Italiano e Spettacolo

UNISCA (Unione Nazionale Settore Creativo e Artistico)

UNITA (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo)