Operaio reggiano di 47 anni precipita dal tetto di una ceramica e muore

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Un operaio reggiano di 46 anni, A.R. sono le iniziali, è morto oggi mercoledì 8 di maggio precipitando dal tetto della ceramica Cisa-Cerdista di via Trebbo 109, a Modena. L’incidente sul lavoro si è verificato nella zona di smalteria dei forni. L’operaio era sul posto per conto di una ditta esterna e stava lavorando sul tetto della ditta quando è precipitato da un’altezza di circa 9 metri. Sul posto le ambulanze del 118 e i carabinieri assieme alla Medicina del lavoro per ricostruire le cause dell’incidente mortale.

2 ore di sciopero. In seguito al tragico evento che ha determinato la morte di un lavoratore, questa mattina le RSU dell’unità produttiva dove si è verificato il terribile fatto hanno indetto 2 ore di sciopero per sensibilizzare l’azienda al rispetto delle normative per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per denunciare l’inaccettabilità che fatti del genere continuino a susseguirsi con sempre maggior frequenza nei luoghi di lavoro.

Cgil e Uil: non si può morire sul posto di lavoro. Purtroppo è successo ancora, anche oggi 8 maggio 2019 una ennesima morte sul lavoro. Questa mattina a Maranello, presso il gruppo ceramiche Richetti, un lavoratore ha perso la vita.
Aldilà della dinamica, sulla quale sono in corso le indagine degli organi competenti, la Cgil e la Uil di Modena sottolineano che non è possibile morire di lavoro, non si può uscire di casa per andare a lavorare e non tornare più.

Infatti, purtroppo, ogni giorno in questo paese si muore per lavoro. Sono 1133 le morti solo nel 2018, oltre tre decessi al giorno, un dramma che continua senza soluzione di continuità.

Questa è una delle grandi emergenze del Paese, su cui tutti si dovrebbero impegnare, a partire dal Governo e mettere in campo azioni e risorse per non registrare più episodi drammatici come quello di oggi.

Ed invece il governo riduce nel triennio la tariffa INAIL a favore delle imprese ed è un pessimo segnale e va in controtendenza rispetto all’attenzione che dovrebbe esserci di fronte all’aumento degli infortuni e delle morti sul lavoro.

La CGIL e la Uil di Modena continueranno a battersi perché la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro sia patrimonio di tutti, delle imprese, delle istituzioni e dei lavoratori. Rendiamo concreta la nostra costituzione, l’art. 41 cita testualmente che l’attività economica non può recare danno alla sicurezza e dignità del lavoratore. In questi anni, invece, spesso le imprese hanno esternalizzato ed appaltato fasi della produzione con lo scopo di comprimere i costi del lavoro scaricando i rischi dell’attività anche sulla sicurezza sul lavoro.

Per affermare tutto ciò la CGIL e la Uil danno indicazione alle RSU/RSA di effettuare fermate, con almeno un’ora di sciopero nella giornata di venerdì 10 maggio, nei luoghi di lavoro della nostra Provincia per evidenziare ancora una volta che il mondo del lavoro sta pagando il prezzo di politiche di deregolamentazione e di deresponsabilizzazione delle imprese che in troppi casi hanno ridotto gli investimenti nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro.