Nuovo dpcm. Verso stop a ristoranti-bar dopo le 18. Possibile chiusura piazze dalle 21. Si raccomanda di non spostarsi dal proprio comune

Finita la riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza convocata questa mattina di sabato 24 ottobre per ragionare sulle misure restrittive da inserire in un nuovo Dpcm. Mentre nel pomeriggio il governo con il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia si confronta con le regioni. Una nuova riunione in call conference tra Conte e i capigruppo della maggioranza e l’opposizione. Le misure allo studio in vigore da domenica 25 ottobre, stop ai ristoranti da lunedì. Le ipotesi in campo sono il fermo all’attività di palestre, piscine e sale giochi e anticipo dell’orario di chiusura per il settore della ristorazione. Sono questi, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo, i due interventi principali per frenare l’aumento dei contagi. Misure che potrebbero essere contenute nel nuovo Dpcm.

L’anticipo della chiusura dei locali, si apprende ancora, non comporterebbe però un anticipo del coprifuoco in termini di divieto di circolazione. Nel corso dell’incontro si è parlato anche del possibile ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni, ma non sarebbe ancora stato deciso se la misura entrerà o meno nel decreto. “A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub,ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00.” prevede una prima bozza del Dpcm. Si tratta di un documento in via di definizione e fonti dell’esecutivo precisano che, in vista di quella finale, le misure potrebbero cambiare.
Nella bozza si prevede che, dopo le 18, è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. E’ consentita fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. C’è poi il possibile stop a teatri, cinema, casinò, sale da concerto. “Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”.

Quanto alla  scuola, nelle superiori si pensa alla Dad al 75%. “Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”. Probabile lo stop ai concorsi pubblici e privati, escluse dalla sospensione le procedure in corso e quelle per il personale sanitario. “Sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private, a esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica”.

Dalla sospensione sono esclusi quelli per il personale sanitario e per quello della protezione civile. Salve, inoltre, “le procedure in corso e quelle per le quali esistono specifici protocolli organizzativi validati dal Comitato tecnico scientifico”. Raccomandato non spostarsi dal proprio Comune.

“È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”. Inoltre, possibile chiusura delle piazze dalle 21, salvo che per l’accesso a esercizi aperti e alla propria abitazione. “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.

Musei aperti, ma distanza di almeno un metro.

“Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura” è assicurato “a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. “Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento; è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia”.