A Novellara è divampata di nuovo la polemica sul centro culturale islamico cittadino, un locale di 80 metri quadrati in via Falcone che questa volta è finito nel mirino dell’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint: per l’eurodeputata, ex sindaca di Monfalcone, il centro islamico novellarese sarebbe la copertura per una moschea abusiva. Secondo la Lega, lo spazio non avrebbe nessuna autorizzazione per lo svolgimento di attività di culto.
A Cisint ha replicato direttamente il sindaco di Novellara Simone Zarantonello: “Dobbiamo di nuovo ribadire che la struttura oggetto dell’attacco da parte della Lega è la sede di un’associazione culturale islamica attiva da anni e che mai ha causato problematiche di viabilità, ordine pubblico o anche semplice convivenza con le attività o i residenti confinanti. Un’associazione che dialoga con l’amministrazione, così come fanno anche tutte le altre associazioni presenti sul territorio”.
Dal punto di vista urbanistico, ha sottolineato Zarantonello, “non può essere giudicata abusiva un’attività svolta da un’associazione culturale che preveda anche un eventuale esercizio di culto, dal momento che il Codice del terzo settore ha stabilito che ‘le sedi degli enti del terzo settore (…) sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica’”.
Questo, ha aggiunto e concluso il sindaco di Novellara, “senza nemmeno bisogno di scomodare la nostra Costituzione, per la quale ‘tutte le confessioni sono egualmente libere davanti alla legge’ e ‘tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume’”.
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