Modena, sindaco a Draghi: richieste aiuti

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Abbassare il tetto per i ristori nel commercio dal 33 al 25 per cento rispetto al calo del fatturato, rafforzare le azioni per l’accesso al credito, irrobustire la cassa integrazione e mettere a disposizione le risorse per un abbattimento della Tari e degli affitti.

Sono le principali richieste che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha avanzato al Governo, con una lettera indirizzata al presidente del consiglio Mario Draghi, dopo l’incontro con associazioni di categoria e commercianti che si è svolto on line nella serata di lunedì 15 marzo e al quale ha partecipato anche l’assessora alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari.

In vista della definizione del Decreto Sostegni, quindi, il sindaco ricorda che “le tensioni legate alle disuguaglianze sociali ed economiche derivanti dalla pandemia rischiano davvero di deflagrare” e sottolinea come gran parte della popolazione sia oggi stata riportata “in una situazione di angoscia, aggravata dalle incertezze economiche e con un mondo produttivo che ha ricevuto ristori minimi a fronte di misure pesantissime che hanno fermato interi comparti”.

Muzzarelli, quindi, chiede “azioni decise e coraggiose per agganciare un futuro all’insegna della transizione ecologica, dei diritti e dell’innovazione tecnologica ed etica; abbiamo bisogno di una visione chiara che unisca nuovamente le persone per uno sforzo comune; abbiamo bisogno di ascolto per il territorio, quello stesso ascolto che quotidianamente gli amministratori locali dedicano ai propri concittadini e alle loro rappresentanze di categoria”.

In vista del Decreto Sostegni, quindi, il sindaco gira al governo le principali istanze raccolte sul territorio dai rappresentanti delle categorie.

“Per molte imprese – spiega Muzzarelli – il tetto del 33 per cento è troppo alto: occorre abbassarlo al 25 per cento, che comunque corrisponderebbe ad un calo di fatturato già pesantissimo”. Il sindaco poi aggiunge: “La tenuta del sistema bancario è fondamentale, ma perderebbe di significato se non garantisse al contempo la tenuta del sistema produttivo. Chiediamo pertanto un rafforzamento delle azioni per l’accesso al credito, in particolare a favore delle giovani imprese, per favorire il ricambio generazionale, e delle imprese femminili o che impiegano lavoro femminile”.

Il terzo punto riguarda Tari e affitti: “Pur nei mesi di inattività, la gran parte delle imprese ha dovuto sostenere tante spese, erodendo fondi aziendali e patrimoni privati: occorre pertanto abbattere drasticamente la Tari (da collegare al calo di fatturato) e sostenere ancora la riduzione degli affitti e la moratoria per i mutui, ampliando la platea degli aventi diritto che nel corso del 2020 ha visto esclusioni incomprensibili”.

Il sindaco aggiunge anche una richiesta sulla cassa integrazione: “Per lavoratrici e lavoratori delle tante imprese gravate direttamente e indirettamente dai provvedimenti anti-Covid occorre prevedere uno sforzo aggiuntivo per la cassa integrazione, che assicuri un reddito di livello adeguato al sostegno delle famiglie”.

La lettera a Draghi, inviata copia anche al presidente dell’Anci Antonio Decaro, si conclude sottolineando come molte attività rischiano di non superare questa crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria e quindi è necessario “trovare tutte le condizioni possibili affinché quelle che possono reggere sopravvivano al 2021, tra emergenza e ripartenza”.