3 progetti per 2 luoghi storici di Reggio

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L’elemento simbolico del progetto è il ponte ciclabile e pedonale, come un braccio proteso, che connette il quartiere della Stazione ferroviaria centrale (via Turri) e l’Area Reggiane/Parco Innovazione, superando l’ampio fascio di binari.

Queste due zone urbane storiche e contigue – volti del Novecento di Reggio Emilia che l’Amministrazione comunale, attraverso le agenzie operative Acer e Stu Reggiane spa, con sforzi politici, economici e sociali rilevanti sta riportando alla memoria, al futuro e a una dignità nuova nel presente – vengono presentate insieme, nel ‘Progetto R60’, al Bando collegato al Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’abitare, cosiddetto PinQua, promosso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La richiesta di finanziamento è di 15 milioni di euro e riguarda i primi 3 interventi (dei 17 previsti da R60), che hanno un valore complessivo di 24,8 milioni di euro.

I 3 interventi, descritti più in basso con maggior dettaglio, sono: la densificazione urbana per la realizzazione di 51 alloggi Ers per la locazione e di un Sovrappasso ferroviario ciclopedonale – progetti cofinanziati dal Comune di Reggio Emilia – e la riqualificazione del Capannone 17/Stralcio 2 (cosiddetto Cattedrale) delle ex Reggiane, situato nel Parco Innovazione, destinato a quarto Polo universitario dedicato al Digitale e a sedi di aziende dell’Industria 4.0 ed enti di ricerca specializzati, con intervento cofinanziato dalla Stu Reggiane spa.

R60 è una proposta integrata, con diverse risposte a differenti bisogni, elaborata dal Comune di Reggio Emilia per un ambito territoriale (60.000 metri quadrati) in prossimità della Stazione centrale; prevede interventi e misure, complementari e sinergiche, in collaborazione anche con soggetti privati.

Qualora il finanziamento richiesto venga concesso, per il Quartiere Stazione e l’Area Reggiane si potrà aprire un nuovo, ulteriore capitolo di rigenerazione e restituzione dei luoghi alla città e alle persone che li abitano e frequentano.

HANNO DETTO – “Per la prima volta nella storia della nostra città abbiamo realizzato una progettazione organica di tutto l’ambito che sta a nord e a sud della Stazione centrale, ovvero nell’area di via Turri e Paradisi e in quella delle ex Reggiane – ha detto oggi il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi illustrando l’intervento alla stampa – Si tratta di una progettazione ambiziosa e di medio-lungo termine che guarda al futuro, assumendo unitariamente questo quadrante urbano per dare impulso alla rigenerazione della residenza e all’insediamento di nuove funzioni pubbliche e private. L’attraversamento ciclopedonale, in particolare, permetterà di far dialogare le diverse funzioni, per cui si potrebbe dire che si dormirà a sud, negli alloggi di via Turri e Paradisi, e si studierà o lavorerà a nord, al di là del ponte, negli spazi del Parco Innovazione. Nonostante la pandemia, consegniamo quindi alla città una nuova sfida e una stagione di investimenti per il futuro come questo e come, ad esempio, il progetto per la Tranvia, della tangenziale Nord o del Mire. Non rinunciamo al futuro, anzi, più che mai ora vi crediamo”.

“Quello che presentiamo – ha detto l’assessore a Casa, Partecipazione e Patrimonio, Lanfranco De Franco – è un intervento integrato che, unendo in un unico progetto lo spazio che si trova a nord e sud dell’asse ferroviario, punta a una riqualificazione residenziale e funzionale dell’intera zona, grazie all’insediamento di nuove funzioni di pubblica utilità non solo per il quartiere, ma per tutta la città. L’insieme delle azioni previste servirà a rendere tutta la zona più fruibile anche dal punto di vista della mobilità e dell’accessibilità, con una dotazione infrastrutturale che lo renderà estremamente vivibile e a misura d’uomo grazie a una maggiore dotazione di servizi di prossimità e a nuovi spazi e infrastrutture di carattere sportivo, culturale, per la diffusione del Digitale, ricreativo e sociale a servizio delle realtà del territorio e dell’associazionismo. Gli interventi edilizi presteranno particolare attenzione alla sostenibilità, in tema ad esempio di risparmio energetico e compensazione ambientale, installando ad esempio tetti ‘verdi’.

“Si tratta di azioni frutto di una lunga fase di ascolto, dialogo e confronto con i residenti e i diversi soggetti attivi sul quartiere rispetto alle diverse esigenze, richieste e proposte: il risultato – ha concluso l’assessore De Franco – è un progetto che guarda al futuro, che ridisegnerà una zona strategica della città in termini di qualità dell’abitare, funzionalità degli spazi urbani e sostenibilità ambientale”.

“Con questo intervento riusciamo per la prima volta a far dialogare in maniera concreta i due quartieri, quello della Stazione centrale con quello di Santa Croce e il Parco Innovazione, attraverso una connessione che è molto più che fisica, perché mette in relazione le diverse future funzioni di questa vasta area nel suo complesso – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli – All’interno dell’Area Reggiane, oltre ai settori dell’Industria 4.0, della Meccatronica e dell’Ambiente, si andrà a innestare il quarto Polo universitario reggiano, con l’insediamento già per l’anno accademico 2022-23 di corsi sul Digitale nel Capannone 15C e in futuro, attraverso il progetto PinQua e il relativo Bando, anche nella cosiddetta Cattedrale, ovvero la ‘testa’ del Capannone 17, dove sarà possibile l’ampliamento dell’offerta formativa universitaria e di ricerca. Il tutto con quello spirito di contaminazione tra industria, ricerca, università, tipico del Parco Innovazione”.

Alla conferenza stampa erano presenti l’architetto Vittorio Gimigliano, autore della progettazione candidata al Bando, insieme con i dirigenti del Comune Paolo Gandolfi e Massimo Magnani; il presidente di Acer Reggio Emilia Marco Corradi e l’amministratore delegato di Stu Reggiane spa Luca Torri. Gli ultimi due organismi saranno fra i principali soggetti attuatori del progetto.

DOVE SI VUOLE INTERVENIRE – Il progetto R60 si basa, sul piano urbanistico, sulla riconnessione fra ambiti già oggetti di interventi e riguarda:

parte dell’isolato 902, tra via Sani, via Paradisi, via Turri e viale del Partigiano, ad alta densità abitativa e caratterizzato da una rilevante e diffusa condizione di disagio e marginalità abitativa, situato a sud dell’area ferroviaria, ampliando e potenziando la strategia e le azioni del Programma integrato di Edilizia residenziale sociale (Piers) “902/abitare solidale”, già oggetto nel 2020 di co-finanziamento (5,3 milioni di euro) da parte della Regione Emilia-Romagna;

parte dell’area ferroviaria della Stazione centrale di Reggio Emilia, funzionale alla ricomposizione delle connessioni ambientali e di mobilità sostenibile tra i quadranti a sud e a nord della ferrovia;

parte dell’area ex Officine Reggiane, oggetto di un vasto programma di riqualificazione e rigenerazione urbana, già interessato dal Piano Periferie, funzionale all’innovazione e attrattività economica e sociale dell’area.

OBIETTIVI – Le principali finalità della proposta R60 sono:

riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio di edilizia residenziale sociale;

rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico;

miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture;

rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso operazioni di densificazione;

individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano, nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

COME SI VUOLE INTERVENIRE – La proposta “R60” definisce una serie di azioni fra loro coordinate per:

> l’Housing sociale, sviluppando il progetto Piers – Programma integrato di Edilizia residenziale sociale della Regione Emilia-Romagna e consolidando gli obiettivi di programmazione regionale in ambito locale; individuando azioni, piani e programmi atti a declinare in forma solidale, integrata e strategica, esigenze e aspettative economiche, sociali, insediative, ambientali e culturali;

> la Rigenerazione urbana, prevedendo interventi di riuso e di rigenerazione urbana del patrimonio edilizio e dello spazio pubblico attraverso interventi di demolizione e ricostruzione, nuova costruzione e densificazione (concentrazione su alcuni terreni delle volumetrie edificabili di più spazi, lasciando le aree liberate disponibili per il verde o per servizi pubblici) finalizzate all’insediamento di nuove e diverse funzioni;

> la Mobilità sostenibile, potenziando la mobilità sostenibile, incentrata sugli spostamenti pedonali, ciclabili e sul potenziamento dell’accessibilità alle reti e nodi del trasporto pubblico, con particolare riferimento al nodo ferroviario della Stazione centrale storica di Reggio Emilia;

> il contenimento del Consumo di suolo, prevedendo il riuso e la rigenerazione del territorio urbanizzato attraverso un programma organico di interventi di demolizione e ricostruzione, riqualificazione edilizia ed energetica e densificazione edilizia ed urbana funzionale all’incremento delle dotazioni di Edilizia residenziale sociale (locazione permanente, locazione temporanea, Erp e vendita convenzionata in diritto di superficie) e delle dotazioni di interesse collettivo, integrate nel sistema dell’abitare.

QUADRO COMPLESSIVO DI R60 – La proposta complessiva del Progetto R60 si articola in tre ambiti – Abitare sociale e solidale, Ambiente e Mobilità sostenibile, Economia, Lavoro e innovazione) – e individua in totale 17 interventi integrati di rigenerazione urbana, recupero edilizio, riqualificazione energetica, demolizione e ricostruzione, per un importo complessivo di oltre 76 milioni di euro, finalizzati a:

realizzare 147 unità abitative di Edilizia residenziale sociale (Ers) da destinare a locazione permanente e temporanea, vendita convenzionata con diritto di superficie oppure Edilizia residenziale pubblica (Erp);

attivare servizi complementari alla residenza funzionali allo sviluppo di un sistema integrato per l’abitare (co-living);

infrastrutture per la Mobilità sostenibile;

dotazioni ambientali, servizi di innovazione economica e tecnologica (attività di ricerca e trasferimento tecnologico, attività di spinoff e startup), servizi educativi di base e superiori, servizi sportivi, servizi di intrattenimento e culturali.

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO PER 3 INTERVENTI – La richiesta di finanziamento, per un importo di 15 milioni di euro, è relativa a 3 interventi, di importo complessivo pari a 24,8 milioni di euro, ovvero:

densificazione urbana per la realizzazione di 51 alloggi Ers per la locazione permanente e temporanea, integrati con servizi complementari all’abitare (coliving), con cofinanziamento dal Comune di Reggio Emilia;

realizzazione di un sovrappasso ferroviario ciclopedonale integrato da opere di ingegneria ambientale, cofinanziato dal Comune di Reggio Emilia.

riqualificazione e rifunzionalizzazione del Capannone 17/Stralcio 2 delle ex Reggiane, la cosiddetta Cattedrale, situato nel Parco Innovazione, con cofinanziamento di Stu Reggiane spa. L’obiettivo è contribuire alla realizzazione del nuovo Polo Digitale con l’insediamento del quarto Polo universitario di Reggio Emilia, dedicato appunto al Digitale, che avrà sede in parte nel Capannone 15/C e in parte nella Cattedrale, per ospitare i Corsi di laurea Unimore in Scienze e tecniche psicologiche e in Digital Education, già attivi, e nuovi corsi universitari in Media Education, Lauree magistrali in Industria digitale e Data Analyst in campo economico. Sono previste inoltre sedi di aziende ed enti di ricerca nell’ambito dell’Industria 4.0 e Digitale.

Tutti gli interventi, sia quelli oggetto di finanziamento che gli altri, sono tra loro sinergici. La proposta integrata R60 è supportata da dichiarazioni di interesse espresse da associazioni e organizzazioni di categoria aderenti al Protocollo d’intesa per la promozione del ‘Piano strategico Zona Stazione 2020–2023”; Associazione Casa d’Altri – Binario 49; Università Luiss ‘Guido Carli’ per lo sviluppo di digital tools finalizzati alla partecipazione e gestione sociale; LabGov.city per l’implementazione di strumenti innovativi per la collaborazione e co-governance nella gestione sociale e degli immobili.

BENEFICI – I benefici attesi della proposta R60 sono divario genere, essendo la stessa proposta ad ampio spettro:

ambientali con incremento della sostenibilità ed efficienza energetica, effettuando bonifiche ambientali, riducendo il consumo delle risorse materiche e stimolando l’approvvigionamento di prossimità;

sociali, incrementando le aree pubbliche per la socializzazione e l’offerta di servizi pubblici, potenziando la mixitè funzionale, includendo nello sviluppo del progetto le associazioni attive nel territorio, generando nuovi servizi per la terza età;

culturali recuperando e valorizzando beni storico-testimoniali, potenziando l’offerta di strutture e servizi educativi strutture e servizi culturali e di intrattenimento;

urbano-territoriali incrementando le aree libere scoperte, le aree verdi, la viabilità pedonale e ciclabile, potenziando le connessioni con la mobilità pubblica;

economico-finanziari includendo investitori privati, potenziando la capacità occupazionale dell’ambito della proposta, adottando soluzioni tecnico-progettuali economicamente sostenibili);

tecnologi e partecipativi adottando programmi e applicazioni Bim, promuovendo percorsi partecipativi e concorsi di progettazione, sviluppando modelli innovativi per la gestione, l’inclusione e lo sviluppo del welfare urbano.

Le finalità della proposta R60 risultano coerenti con gli obiettivi della programmazione e pianificazione locale vigente: Programma di Mandato e Documento unico di programmazione 2020-2022, sviluppato in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile; Piano urbanistico generale (Pug) in elaborazione; Piano strutturale comunale (Psc) vigente.

La Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto la coerenza della proposta R60 alle politiche regionali.