Malavasi: perché a Ferrara solo 60 minori?

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“Sono circa 200 le persone migranti che da quest’estate, ogni giorno, sono stati convogliate in Emilia-Romagna dal sistema nazionale dell’accoglienza, tra cui molti adolescenti. Il Governo parla di distribuzione equa, ma le cifre raccontano anche altro: Bologna, per esempio, ha in carico oltre 500 minori, Modena 240, Reggio 200, Piacenza e Parma oltre un centinaio. Ferrara, unica amministrazione di centrodestra, una sessantina. Sarà un caso?”.

Se lo chiede la deputata dem reggiana, Ilenia Malavasi, che aggiunge: “La situazione è molto grave, così come stanno denunciando sindaci e amministratori locali di ogni appartenenza politica. Sono stata sindaca e, come tale, ricordo molto bene il grande lavoro fatto negli anni dai Comuni emiliani che, insieme alle realtà del terzo settore, hanno sviluppato quel sistema di accoglienza diffusa che ha evitato che si creassero tendopoli o altre situazioni abitative degradanti sia per le nostre comunità che per i migranti”.

“La realtà è che la retorica delle varie promesse elettoriali della destra italiana, ora al Governo del Paese, sta rivelando la propria miseria. Dopo aver di fatto smantellato tutti i percorsi di accoglienza e integrazione, col Decreto Cutro il Governo ha abbassato da 100 a 60 euro al giorno il costo dell’accoglienza per migranti in condizioni di particolare fragilità. E infatti i bandi vanno deserti. È successo a Reggio Emilia, ma anche a Modena e Ferrara le cose non stanno andando meglio. Parliamo di persone, di storie, di vite messe in gioco e non di merci o quantità. L’azione di questo Governo si è contraddistinta per una totale incapacità, a partire dagli sbandierati accordi con la Tunisia – luogo dal quale si è improvvisamente aperta una nuova rotta – al completo fallimento dei negoziati in sede europea, dove sono stati proprio i reazionari governi amici del nostro, a partire dall’Ungheria, a far saltare ogni ipotesi di ricollocamento. Il risultato è che nel nostro Paese sono arrivate migliaia e migliaia di persone, con numeri impressionanti e senza alcun percorso di accoglienza. Con questo passo, se il trend di questi mesi si dovesse confermare, alla fine del 2023 non avremmo i 105.000 arrivi dello scorso anno, ma il doppio”.

“Infine non c’è alcuna condivisione di decisioni con i territori, come dimostra l’incredibile caso della Val d’Enza, come espresso dal sindaco di Montechiarugolo, Daniele Friggeri, che si ritrova nel territorio provinciale un centro di accoglienza temporanea a Martorano, in provincia di Parma, per 100 migranti, che potrebbe diventare l’hub emiliano, al confine tra Parma e Reggio – prosegue l’on. Malavasi – Una notizia appresa dalla stampa locale senza alcuna condivisione e informazione dai canali istituzionali, con una totale mancanza di rispetto per i territori. Il tema non è non accogliere, come qualche brillante esponente di Fdl dice, ma accogliere bene, continuando a sviluppare un modello che preveda condizioni di vita dignitose per i migranti e senza creare tensioni sociali nelle comunità accoglienti. Importante decidere insieme come accogliere, con il pieno coinvolgimento degli amministratori locali e dei territori che amministrano”.

“Sono per questo in contatto con gli enti locali del nostro territorio per capire quali istanze e urgenze portare all’attenzione del ministro degli Interni, che, nonostante la sua esperienza come prefetto, sta brillando per assenza. Vogliamo sapere quali sono i numeri reali, quali i criteri di collocamento su base regionale, come si sta operando, quali sostegni sono previsti per i Comuni per gestire questa totale emergenza e tutto questo sarà oggetto di interrogazione. La “pacchia” è finita, vero. Ma è finita per il Governo e per le ignobili retoriche dei porti chiusi”.