L’Anpi di Reggio: strage di Bologna, la posizione negazionista di una certa destra

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Scrive in una nota l’Anpi di Reggio Emilia: “Non è accettabile che Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione della Regione Lazio dichiari che “so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione; io lo so con assoluta certezza” e la regione non gli revochi l’incarico.

La matrice neofascista della strage è stata accertata nei vari processi superando depistaggi, occultamento di prove, individuazione dei mandanti e dei finanziatori, deviazioni dei servizi segreti e di apparati statali nei vari processi celebrati in tutti questi anni.

L’idea che De Angelis possa uscirne con una derubricazione di aver parlato a titolo personale e con una richiesta di scuse come se si trattasse di un refuso tipografico, dimostra come la destra non vuole accettare l’idea che le stragi abbiano avuto una matrice neofascista.

Rincarando la dose De Angelis aveva anche precisato che “ritengo di avere idee chiarissime in merito anche su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi”

De Angelis, volutamente, dimentica che le sentenze definitive possono essere oggetto di revisione solo se emergono elementi e prove nuove che vanno sottoposte all’autorità giudiziaria; cosa che l’interessato si guarda bene di fare.

Questo comportamento della destra testimonia la volontà di non voler prendere le distanze dagli ambienti della destra eversiva, che invece continuano a far parte, a pieno titolo, di quell’area politica e continuano ad agire senza problemi.

I processi celebrati, il complesso delle prove acquisite e le sentenze emesse dimostrano in modo inequivocabile la matrice neofascista ribadita anche dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio inviato il 2 agosto scorso”.

(Ermete Fiaccadori, Anna Ferrari, Irene Guastalla presidenza Anpi Reggio Emilia)