Laboratorio d’eccellenza in un Bricco

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7.7

Snowboard nel sangue. Campione italiano. Una Coppa Italia che splende in una bacheca ricca di tante medaglie prestigiose.
Un atleta purosangue e come tale diete ferree e guai all’alcol. Guai al vino.
Oggi William Colombo è alla guida di una delle cantine più uniche ed esclusive italiane: Bricco dei Roncotti.

Micro-realtà da 2.5 ettari ma con delle peculiarità territoriali e di produzione che stanno suscitando interesse a livello internazionale.
Nella frazione Vigalone di Canneto Pavese si trova una sorta di unico micro sistema naturale. Collina ripidissima. Quasi un “muro imponente” di vigna. Una barriera naturale, assimilabile ai muri delle costiere della Normandia.

Ci voleva solo un campione nazionale di snowboard a “vedere” in quelle pendenze che superano anche il 50%, la continuità del divertimento sportivo con il mondo del vino.
Una pendenza con una conseguente esposizione atmosferica unica a livello nazionale. Viticoltura eroica a tutti gli effetti. “Amore a prima vista”.

Quel muro di vigne dismesso e in condizioni pessime fa innamorare in un giugno del 1997 William e suo padre Arnaldo. Trattativa economica veloce perché il venditore sognava solo di dismettere quel terreno poco produttivo e difficile da gestire proprio per quella maledetta pendenza che faceva venire “il fiatone” agli operatori anche dopo pochi metri percorsi.

Da ingegnere ambientale di una multinazionale a Milano, il cuore inizia a battere sempre più forte per quel Bricco (si dice così in Lombardia per pendenze molto ripide). Non bastano più i week end.

a fare la vigna con la famiglia. Il papà Arnaldo, da alcuni anni in pensione e grande appassionato di montagna (scalati tutti i 4000 metri in Italia e alcune vette del Mondo) passava 15 ore al giorno in vigna.

La famiglia, altro elemento fondamentale. Perché su quel Bricco ci vogliono mettere piede solo loro tre. Schivi riservati e gelosi della loro creatura che accudiscono con grande passione. Come un figlio.

Da alcuni anni William è a tempo pieno nell’attività vinicola. Dopo la scomparsa del padre nel 2018, fa il vignaiolo full time con la madre Maria Rosa. “Ci teniamo in forma andando su e giù per la nostra collina”.

Seguono tutte le attività di coltivazione sia in campo che in cantina. In modo maniacale aderiscono ai disciplinari di produzione integrata, contribuendo in maniera significativa alla conservazione della biodiversità. La scarsa disponibilità idrica, l’inerbimento permanente, la potatura corta, l’attenta legatura estiva sono tutte caratteristiche che si traducono in maggiore qualità delle uve e una maggiore concentrazione zuccherina.

“Sono le mani mie e di mia mamma che selezionano i grappoli direttamente in pianta. Si vendemmia solo nelle ore fresche della giornata proprio per avere un controllo ottimale della temperatura senza il bisogno di attrezzature invasive”.

Per i vini bianchi pressatura immediata, decantazione e fermentazione a temperatura ambiente, sfruttando il freddo della notte per raffreddare la cantina, effettuazione di batonnage per tutto l’inverno sulle fecce fini, rifermentazione finale in bottiglia.
Per i vini rossi macerazioni lunghissime con follature manuali e rimontaggi delicati per estrarre il massimo dalle uve, successivamente affinamento sulle fecce fini in barrique usate con effettuazione frequente di batonnage.
La filosofia è cercare di mantenere la massima qualità possibile di quello che il vigneto ha prodotto, senza interventi correttivi, ma monitorando attentamente l’andamento della vinificazione grazie alle ridotte dimensione dei serbatoi e delle botti. La produzione per ceppo è molto bassa, complessivamente la resa media delle uve vinificate varia tra 40 e 80 q/ha.

Otto etichette scaturite dai vitigni di Malvasia aromatica di Candia, Riesling italico e renano, Croatina, Barbera, Ughetta di Canneto, Sangiovese grosso, Cabernet Sauvignon, Nebbiolo.
Metà rifermentate in bottiglia e le restanti con 12-24 mesi di affinamento in barrique.

L’etichetta con la Luna stilizzata è un omaggio al passato, ai tempi antichi, dove i fabbricati non erano dotati di illuminazione elettrica e la Luna piena che sorge dietro la collina garantiva la luminosità per la vendemmia.
Il miglior vino rosso fermo dell’Oltrepò Pavese, ovvero il Buttafuoco, è il “Corno del Diavolo”. Dal pieno rispetto del disciplinare DOC, con uve Croatina, Barbera e Ughetta di Canneto, rappresenta una sintesi di qualità e forte legame alle tradizioni produttive che fanno della Cantina Bricco dei Roncotti un punto di riferimento della ricerca di vinificazione internazionale legata al mantenimento del meglio che la tradizione ha tramandato.
Vini forti, come le sciate di William, di personalità come le scalate di Arnaldo e delicati come le mani di Maria Rosa nel raccogliere ogni singolo grappolo.

I nostri voti


Storia aziendale
8
Vini
8
Cantina 7
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