La stagione di prosa dei teatri di Reggio al via con la prima versione teatrale italiana di “Orgoglio e pregiudizio”

Orgoglio e pregiudizio ph. Matteo Delbò

Sarà il classico di Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio”, nella sua prima versione teatrale italiana, a inaugurare la stagione di prosa 2021-2022 dei Teatri di Reggio: l’appuntamento è per venerdì 12 e sabato 13 novembre alle 20.30 e domenica 14 novembre alle 15.30 al teatro Ariosto, con l’intelligente riduzione teatrale a opera di Antonio Piccolo e all’arguta regia di Arturo Cirillo.

Questo “Orgoglio e pregiudizio” – con Piccolo che ha compiuto l’impresa di sintetizzare in un’ora e 45 minuti di spettacolo le oltre 400 pagine del libro – conta su una caratterizzazione dei personaggi piacevole, su costumi d’epoca e sulle scenografie (con grandi specchi reclinabili e attrezzeria ottocentesca) che vengono mosse dagli stessi attori, tra cui un Cirillo nella doppia veste di attore e regista.

“Sono affascinato dall’Ottocento – ha scritto Cirillo nel raccontare il perché della scelta di questo testo da mettere in scena – e dal rapporto tra i grandi romanzi di quell’epoca e la scena. […] Perché questo mondo sociale non mi sembra così lontano da noi. Soprattutto pensando a queste giovani eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle e allontanandosi dalle proprie famiglie d’origine”.

“Anche se poi – ha ricordato il regista – la povera e zitella Jane Austen (che mai riuscì invece ad abbandonare la propria famiglia) si divertì a sottrarsi a tutto questo mettendolo in scena nei suoi romanzi, che sono una spietata critica e allo stesso tempo un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Per fare questo si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda a osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro”.