Recessione, Di Maio: la colpa è del Pd. Renzi: tragedia di un uomo ridicolo

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In Italia “la priorità non è l’immigrazione ma i milioni di persone che aspettano reddito e pensione di cittadinanza e quota 100” e che “aspettano le misure che abbiamo fatto per le imprese e il taglio dei privilegi”. Lo ha detto Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle, durante una conferenza stampa a Montecitorio. Il vicepremier poi ha aggiunto: “Dicevano che la crisi era finita”, e invece oggi con i dati Istat vediamo “il fallimento di una intera classe politica che gli italiani hanno mandato a casa il 4 marzo”. E ha proseguito: “Io non credo che ci sia bisogno di correggere le stime, nonostante siamo in una congiuntura economica difficile”. Sui numeri – sempre pubblicati dall’Istat -: “Ci dicono che siamo ai minimi sulla disoccupazione dai tempi precrisi. Le balle sul dl Dignità erano balle, non abbiamo perso posti di lavoro con il decreto”.

“Brutte, brutte notizie dall’economia italiana: era dal 2013 che non andavamo così male”. Lo ha detto l’ex premier Matteo Renzi in un video su Facebook. Luigi Di Maio che accusa i governi precedenti e il Pd del calo del Pil e la conseguente recessione tecnica certificata dall’Istat è “la tragedia disperata di un uomo ridicolo” perché “con noi ci sono stati 14 trimestri di crescita e con loro immediatamente tutto si è bloccato”, ha detto l’ex presidente del Consiglio, replicando al vicepremier pentastellato. Un risultato inevitabile visto che, spiega, “hanno cambiato le regole del mercato del lavoro, hanno creato sfiducia e hanno bloccato gli investimenti. Non facciamo polemiche perché l’Italia sta andando a sbattere. Fermiamoci”, aggiunge.