Iren, presentato il bilancio di sostenibilità

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E’ stato presentato il Bilancio di sostenibilità-dichiarazione non finanziaria 2018 di Iren che rendiconta le performance economiche, ambientali e sociali del Gruppo e rappresenta uno strumento di monitoraggio degli obiettivi del Piano Industriale al 2023, che assume la sostenibilità come pilastro strategico di sviluppo e di confronto partecipato con il territorio e tutti gli stakeholder.

Sul fronte della decarbonizzazione, rispetto al 2017, il Gruppo ha ridotto del 3% sia i consumi energetici diretti, ottenendo un risparmio complessivo di oltre 558.000 tonnellate di petrolio equivalente, sia le emissioni di CO2 derivanti dai processi produttivi, mentre sono state più di 2,4 milioni le tonnellate di CO2 evitate. La produzione energetica da fonti eco-compatibili (rinnovabili o assimilate) si è attestata all’87% della produzione totale, contro una media nazionale del 35%, generando rilevanti effetti positivi nella riduzione delle emissioni.

Per quanto riguarda l’economia circolare, il Gruppo ha focalizzato il proprio impegno sulla crescita della raccolta differenziata, sull’estensione della tariffazione puntuale, sull’incremento del recupero di materia e sulla valorizzazione energetica dei rifiuti non recuperabili. In provincia di Reggio Emilia, dove il Gruppo Iren serve oltre 460mila abitanti, la raccolta differenziata a fine 2018 ha raggiunto il 74,8% rispetto a una media nazionale del 55,5%, un livello di eccellenza che supera l’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea per il 2035.

Per un uso sostenibile delle risorse idriche, il Gruppo ha concentrato il focus sull’eccellenza nella gestione delle reti acquedottistiche, sulla riduzione dei prelievi di acqua dall’ambiente, oltre che sull’incremento della qualità della depurazione. Rispetto al 2017, grazie ad azioni mirate, sono stati abbattuti del 2,5% i consumi di acqua destinata ai processi produttivi e ridotti del 2,5% i prelievi di acqua dall’ambiente per la distribuzione ad uso potabile, con un conseguente risparmio di 400 tonnellate di petrolio equivalente grazie a importanti investimenti e interventi sulle reti acquedottistiche.

Nel servizio idrico integrato, il Gruppo ha servito 2,8 milioni di abitanti, di cui oltre 496mila in provincia di Reggio Emilia prestando particolare attenzione alla qualità dell’acqua: sono infatti oltre 424mila i parametri analizzati in un anno sulle acque potabili dell’Emilia. Il potenziamento e il rinnovamento del parco impianti di depurazione, a oggi più di 1.300 (213 quelli a Reggio Emilia), ha inoltre permesso di migliorare la capacità depurativa e restituire “acqua pulita” all’ambiente. A questo si aggiungono importanti progetti per il risparmio di risorse, quale ad esempio il recupero delle acque di depurazione a scopi irrigui, che ha consentito di riutilizzare circa 6 milioni di metri cubi di risorsa (+10% rispetto al 2017) per colture di qualità.

Nell’ottica di accrescere la resilienza delle città, nel 2018 Iren ha investito nell’estensione del teleriscaldamento urbano, raggiungendo 93,7 milioni di metri cubi di volumetrie servite, in crescita dell’8% rispetto al 2017, con un conseguente impatto positivo sulla qualità dell’aria cittadina (125mila gli abitanti serviti in provincia di Reggio Emilia). L’ammodernamento dei sistemi di illuminazione pubblica ha inoltre consentito in diversi comuni serviti di ridurre la spesa energetica risparmiando 3.000 tonnellate di petrolio equivalente (Tep), che si aggiungono al risparmio di oltre 1.130 Tep derivanti dalla riqualificazione degli impianti termici di 100 edifici pubblici. Infine, con il progetto IrenGo, è stato avviato un programma per la mobilità elettrica che offre una vasta gamma di servizi a clienti e cittadini.

L’attenzione alle persone si conferma un elemento centrale per Iren come testimoniato dall’assunzione di 313 nuove risorse (72% sotto i 30 anni), di cui 40 a Reggio Emilia, da un programma di formazione che ha coinvolto il 95% degli oltre 7.000 dipendenti (di cui 847 in provincia di Reggio Emilia), mentre 300 persone hanno partecipato al progetto sperimentale di smart-working.

Particolarmente positivo il tasso di soddisfazione globale dei clienti – attestatosi al 90% grazie anche agli importanti investimenti effettuati, pari a 447 milioni di euro – così come significative sono le ricadute territoriali: nel 2018 il Gruppo ha emesso ordini per oltre 725 milioni di euro (+7% rispetto al 2017), di cui 46,3 milioni in provincia di Reggio Emilia, ha realizzato più di 60 progetti di educazione alla sostenibilità, coinvolgendo più di 560 scuole (circa 20mila studenti a Reggio Emilia), ed è stato in prima linea in più di 260 iniziative in ambito culturale, sportivo e ambientale, con un investimento di oltre 9,5 milioni di euro, di cui il 29,4% in Emilia.

“La responsabilità sociale di impresa sta assumendo sempre più importanza per la competitività delle imprese” – ha dichiarato il Presidente Paolo Peveraro – “Forti di questa consapevolezza abbiamo confermato la sostenibilità come un pilastro strategico del piano industriale del Gruppo al 2023: oltre la metà dei 3 miliardi di investimenti complessivi previsti in arco piano sarà indirizzato al raggiungimento degli obiettivi presi nei confronti delle Nazioni Unite e interamente destinato sui nostri territori”.

“L’approccio integrato e strategico alla responsabilità sociale di impresa – sottolinea il Vice Presidente, Ettore Rocchi, titolare delle deleghe di Corporate Social Responsibility – è alla base del nostro Piano Industriale al 2023 che impegna il Gruppo a giocare un ruolo proattivo verso le comunità e l’ambiente. Crediamo che il quadro dei risultati presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2018 abbia molteplici valenze prospettiche poichè conferma la nostra capacità di creare valore per gli stakeholder – con cui manteniamo uno stretto e continuativo rapporto di collaborazione anche attraverso i Comitati Territoriali – e dimostra il nostro reale contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu al 2030 e di altre politiche nazionali e mondiali”.