La Regione Emilia-Romagna ha selezionato anche due progetti reggiani tra quelli che si sono aggiudicati i finanziamenti del bando regionale 2025 per la promozione della cultura della pace.
Si tratta di “Call Malta – Rotte di memoria”, presentato dal Comune di Reggio, che ha ottenuto un finanziamento di 15.000 euro sui 25.000 euro totali necessari per realizzare il progetto, e “Intercultural_Mente”, presentato dalla Fondazione Mondinsieme, per il quale l’Emilia-Romagna ha stanziato 11.664 euro (oltre la metà dei 19.440 euro totali richiesti dal progetto).
Entrambi i progetti prendono le mosse da uno spaccato reale della società reggiana: all’inizio del 2024 sul territorio di Reggio il 16,7% della popolazione residente (28.575 persone) era di origine straniera; se si considerano anche le persone che negli ultimi decenni hanno acquisito la cittadinanza italiana, pur conservando una pluralità culturale, linguistica, religiosa e storica, il dato della popolazione con cosiddetto “background internazionale” arriva al 25%.
“I finanziamenti regionali ai progetti reggiani sono un riconoscimento al lavoro che la nostra città, il nostro Comune, le nostre associazioni hanno sviluppato in questi anni per orientare al futuro Reggio”, ha spiegato l’assessora comunale alle politiche educative e interculturali Marwa Mahmoud: “Un lavoro faticoso sviluppato al plurale da tante realtà istituzionali e associative e che cerca di tracciare un futuro plurale, operato ogni giorno dalle persone che lavorano negli uffici pubblici, nelle imprese, a scuola, nei centri sociali, nei luoghi di culto, nel volontariato e anche da chi, come cittadino, affronta delle sfide e anche delle difficoltà. Tutti questi elementi ogni giorno contribuiscono a formare la dimensione plurale della nostra città, che è la scommessa più importante per il nostro futuro e, soprattutto, per quello dei nostri figli che hanno bisogno di essere ‘uniti nella diversità’; è anche il motto della nostra Europa che a volte appare fragile e imperfetta, ma che è ancora in cammino per affermare i valori di democrazia, libertà e di tutela dei diritti”.
Il progetto “Call Malta – Rotte di memoria” propone l’arte contemporanea come strumento di confronto e di dialogo interculturale rivolto a tutta la città. Saranno attivati percorsi educativi rivolti soprattutto ai giovani (14-35 anni). Il nucleo narrativo centrale è rappresentato dalla tragedia del naufragio dell’11 ottobre 2013, in cui al largo dell’isola di Lampedusa, in Sicilia, morirono 268 migranti siriani. Il progetto si articola in una serie di azioni coordinate: un convegno, una mostra collettiva d’arte contemporanea, laboratori scolastici tematici, incontri con esperti e testimoni sui temi della migrazione, dei diritti umani, del diritto internazionale e del giornalismo d’inchiesta. Il racconto di quella tragedia, supportato da materiali giornalistici e testimonianze, è stato pensato come strumento per avviare riflessioni profonde sui temi della pace, del diritto internazionale, del ruolo delle istituzioni e del valore dell’accoglienza. Saranno inseriti percorsi creativi con scrittura poetica, arte urbana e graphic novel, in cui gli studenti e le studentesse diventano autori di narrazioni visive e letterarie. Il progetto sarà caratterizzato dall’uso di linguaggi artistici e metodologie peer-to-peer, dall’utilizzo di strumenti digitali per la produzione e la diffusione dei contenuti e da una modalità di fruizione ibrida (presenza/online) pensata per garantire la massima accessibilità e partecipazione.
“Intercultural_Mente”, invece, è un progetto che prevede la stesura di un “calendario interculturale” per l’anno 2026 pensato per sviluppare iniziative di dialogo e accoglienza, valorizzando il ruolo delle diaspore e per associare alle feste tradizionali reggiane anche le celebrazioni per le giornate internazionali e le festività laiche e religiose più sentite dai cittadini di origine straniera. Il progetto è stato sviluppato e supportato da 14 associazioni aderenti all’Assemblea del Centro interculturale del Comune di Reggio, che promuoveranno una serie di iniziative aperte a tutta la città come occasione di incontro e dialogo. Inoltre, in collaborazione con i Musei civici di Reggio, il progetto si propone di valorizzare il patrimonio etnografico cittadino con una mostra in cui saranno esposti gli abiti dei diversi contesti geografici del mondo, curati delle associazioni delle diaspore.







“per sviluppare iniziative di dialogo e accoglienza, valorizzando il ruolo delle diaspore e per associare alle feste tradizionali reggiane anche le celebrazioni per le giornate internazionali e le festività laiche e religiose più sentite dai cittadini di origine straniera. ”
Parole senza senso in puro stile political woke.
Tradotto è la strisciante volontà di trasformare la nostra società da laica a teocratica.
Il provincialismo propugnato ogni giorno e che contraddistingue questa misera città nemmeno si è accorto che il multikulti ha già mostrato ovunque il suo fallimento, intere città in belgio, svezia , inghilterra sono ormai terra proibita a noi INFEDELI, cos’altro dobbiamo aspettarci se si lasceranno sviluppare queste trasformazioni, addirittura finanziandole? Povere pecore imbelli che siamo.
tu dici, giustamente, “Parole senza senso in puro stile political woke”….la risposta a questa inutile brodaglia finto-progressista dovrebbe essere un immenso vaffa…..a partire dalle urne e subito!!! ….alla prima occasione, perche’ oramai e’ comunque troppo tardi.
we got money to burn, as usual….