Il calendario dice che sono passati ormai quasi sette mesi dall’incendio scoppiato nella notte tra il 10 e l’11 febbraio nell’area del polo industriale di via Due Canali, a Reggio, che devastò un edificio per la lavorazione di carni fresche di Inalca e un edificio di Quanta Stock&Go adibito a magazzino di alimenti, ma la situazione nel quartiere è ancora ben lontana dal completo ritorno alla normalità.
Lo denunciano il Comitato Amianto Zero e Reggio Emilia Ripuliamoci: “Sono passati sette lunghissimi mesi nei quali i cittadini hanno imparato a convivere con due presenze che nessuno avrebbe mai voluto accanto alla propria casa: la puzza nauseabonda di carne marcia e l’amianto ancora oggi disperso in vaste aree della città. Nonostante i proclami trionfalistici del sindaco, sotto uno dei capannoni ridotti in cenere continua a marcire la carne non rimossa, diffondendo un odore insopportabile che infesta il quartiere”.
E mentre gli abitanti della zona tappano le finestre di casa, nella speranza di difendersi dai miasmi, “le fibre di amianto continuano a minacciare la salute pubblica. Tre ditte incaricate, tre bonifiche annunciate in toni trionfalistici, tre fallimenti. È questa la realtà che i cittadini si trovano davanti: una bonifica effettuata solo sulla carta, condotta con metodi inefficaci che hanno lasciato le zone interessate nelle stesse condizioni di prima. La domanda è inevitabile: chi ha validato questi interventi fallimentari e con quali criteri scientifici?”.
“Noi non siamo tecnici – ricordano i portavoce di Comitato Amianto Zero e Reggio Emilia Ripuliamoci – non abbiamo le competenze per sostituirci agli esperti e non lo faremmo in ogni caso. Ma i fatti sono chiari e testardi: nelle aree ‘bonificate’ l’amianto è ancora lì, rinvenuto ancora oggi in quantità significative dal Comitato Amianto Zero. Nel frattempo, Inalca si è defilata in quanto non proprietaria dei capannoni andati in fumo, mentre il Comune ha già fatto sapere che non intende stanziare altri fondi, dopo i 30.500 euro prelevati dal fondo di riserva per completare la bonifica (sulla carta!) delle aree ancora oggi infestate dall’amianto. Una cifra che con ogni probabilità non verrà mai recuperata”.
“Temiamo, inoltre, che la recente ordinanza del sindaco, con la quale intima a Inalca di completare la bonifica dell’intero sito produttivo, dopo il completo dissequestro dell’area del polo di via Due Canali, sia l’ennesima presa in giro a danno dei reggiani. Chi pagherà, allora? Chi si assumerà le responsabilità penali e civili di una gestione che ha il sapore amaro della grave negligenza amministrativa?”.
Subito dopo l’incendio, il Comitato Amianto Zero chiese al sindaco Massari e all’assessora Bonvicini un incontro urgente. “L’obiettivo era semplice: offrire un contributo concreto e attivo alle successive fasi di bonifica del territorio. Ma la richiesta fu ignorata. Evidentemente, i rappresentanti delle istituzioni preferiscono circondarsi di interlocutori compiacenti piuttosto che ascoltare le voci critiche della cittadinanza”.
Di fronte a quel silenzio, il comitato decise di presentare un esposto alla magistratura, firmato da decine di cittadini: “Non per spirito di ripicca, ma per senso di responsabilità: la salute dei cittadini viene prima di tutto. Nessuno può sentirsi al di sopra della legge. Soprattutto: gli amministratori rappresentano l’intera comunità e hanno il preciso dovere civile e civico di mettersi in ascolto di tutti i cittadini. Nessuno escluso. Oggi la città convive con due drammi irrisolti: l’odore pestilenziale della carne in decomposizione e la minaccia silenziosa delle fibre di amianto ancora presenti in vaste zone della città, nonostante ripetute operazioni di ‘bonifica’. Due ferite aperte che dimostrano, senza bisogno di commenti, l’incapacità di chi governa di gestire l’emergenza. L’ultima parola spetta alla magistratura. Ma intanto resta una certezza: i cittadini non dimenticheranno”.







“i cittadini non dimenticheranno” : magari !
Il fatto è che a Reggio l’amministrazione pubblica comunale può fare QUALSIASI COSA, tanto il voto al PD non mancherà MAI !!!
In ben 80 anni di potere assoluto, il voto piddino è ben consolidato e ramificato in tutti gli strati sociali, a Reggio…
Sì, magari sul momento ci sono brontolii, nasce un qualche comitato… ma poi, alla resa dei conti, si vota come si ha sempre votato. Punto.
ma il Sindaco non era un medico ?
chiamate Guido Tersilli
Commissariare tutto….
VERGOGNA.