Capodanno a Reggio: in una piazza meraviglia, nell’altra guerriglia

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Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un residente in centro su come la zona tra i Teatri e l’isolato San Rocco ha trascorso le ultime ore dell’anno.

Il Capodanno è iniziato quindici giorni fa intorno al Teatro Valli. Gruppi di ragazzini ogni pomeriggio lanciavano botti e petardi, vicino alle persone sedute sulle panchine, per le vie circostanti, nei tombini, in piazza della Vittoria, Martiri del 7 luglio e sotto l’isolato San Rocco.

Noi residenti abbiamo chiesto per la notte di Capodanno un presidio fisso. Da mesi ormai, abbiamo visto crescere l’aggressività in questi ragazzi e ragazzini nordafricani che, in particolare dall’estate scorsa, girano per le due piazze bevendo, urlando, con musica altissima anche di notte. E hanno atteggiamenti di sfida verso chi chiede loro maggiore rispetto.

Abbiamo visto crescere la loro rabbia, il risentimento ma anche la consapevolezza che qui sono impuniti e possono fare quello che vogliono. Ce l’hanno detto loro “Questa è la nostra zona – hanno detto – e possiamo fare quello che ci pare”.

Nei giorni scorsi, prevedendo cosa sarebbe successo, noi residenti abbiamo chiesto alle forze dell’ordine un presidio fisso per la notte di Capodanno. Ci hanno risposto che non potevano fare nulla.

Il 31 dicembre i botti sono iniziati a metà mattina, poi è stato un crescendo e si aggiungevano petardi e piccoli fuochi artificiali fino alle sei del pomeriggio quando è esplosa una sorta di guerriglia urbana, ben organizzata. Erano tanti piccoli gruppi di dieci, dodici con un ‘capo banda’ e due che portavano borse piene di materiale pirotecnico. Gruppi di adolescenti, 13-14 anni e di ragazzi più grandi 18-20, alcuni alterati da sostanze in modo evidente, urlavano e saltavano. Dove hanno trovati così tanti ragazzini e ragazzi i fondi per acquistare tutti questi fuochi?

Dalle diciotto i botti sono andati avanti ininterrottamente con un livello di rumore e di grida esponenziale. Sembrava già mezzanotte.

Fino alla mezza circa quando, finalmente, dopo innumerevoli telefonate da parte di commercianti e residenti sono uscite due auto della polizia e una dei carabinieri e piano piano hanno smesso.

Però il danno era fatto e sotto l’Isolato San Rocco erano completamente distrutti gli addobbi, i vasi e gli alberi di Natale del negozio Casimiro. Non è neanche per il danno. E’ il senso di impotenza. Il vedere che le istituzioni hanno deliberatamente abbandonato questa parte della città. A questo punto appare evidente. Da troppo tempo ‘si lascia fare’, si vede senza vedere lo spaccio a cielo aperto al Parco del Popolo, lungo i viali del Teatro Valli, ai tavolini del Gran Caffè Cavour. Si lascia che ragazzini stranieri rubino nei garage e per strada bici e moto. Si ignorano gli ubriachi, tanti, che ogni notte tengono festini in piazza Martiri e piazza della Vittoria. A volte anche di giorno.

E la notte di Capodanno si ha l’impressione che si sia voluto ‘lasciarli sfogare’ per poi intervenire.

In piazza Prampolini la meraviglia, a pochi metri la guerriglia.

Ma. Mo.



C'è 1 Commento

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  1. Delia Canovi

    Sono passata in zona per tre volte: alle 20.15 botti provenienti dai giardini e da Piazza Martiri del VII luglio, un’auto della Polizia Municipale era ferma davanti all’ingresso del Valli, un’altra si muoveva lentamente in Piazza della Vittoria, ma nessuno interveniva; alle 22.30 ancora botti e auto delle forze dell’ordine ferme in Piazza, senza intervenire. Alle 24.30 circa, in via Crispi e Piazza Martiri, botti, aria satura di fumi, e due o tre auto fra Carabinieri e Polizia ferme di fianco alla ex Banca d’Italia, sempre senza intervenire. In sostanza: divieti vanificati; d’altra parte era l’ultimo dell’anno, cosa volete che sia qualche botto….


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