In ER variante omicron stimata già al 20%

Covid laboratorio lab sequenziamento

Anche se finora i casi ufficialmente accertati grazie al sequenziamento sono stati soltanto una decina, secondo le autorità sanitarie regionali la diffusione della variante omicron di nuovo coronavirus in Emilia-Romagna sarebbe già responsabile del 20% circa dei contagi, come ha riportato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini.

“Ci aspettiamo che nel giro di qualche settimana ci sarà una significativa presenza della variante in regione, così come appare nelle proiezioni che sono state fatte in Italia e in mezza Europa”. Le persone finora risultate positive alla variante omicron “stanno bene e non hanno comportamenti clinici diversi dalle varianti precedenti”, ha rassicurato l’assessore Donini, “ma questa variante è sicuramente molto più diffusiva e ha un tasso di replicazione molto evidente”.

Per quanto riguarda il fronte delle restrizioni, invece, in Emilia-Romagna si prospettano un Natale e un Capodanno ancora in zona bianca, anche se la situazione è costantemente tenuta sotto controllo: il tasso di occupazione in area medica di pazienti Covid è infatti al 12%, al di sotto – ma non di molto – della prima soglia critica, fissata a quota 15%. Gli altri parametri che determinerebbero l’eventuale passaggio della regione in zona gialla, invece, sono già stati superati: l’incidenza è da tempo ben al di sopra dei 50 nuovi casi di positività ogni centomila abitanti, mentre il tasso di occupazione di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è al 12%, già superiore alla soglia (10%) che farebbe scattare il cambio di colore.

La permanenza dell’Emilia-Romagna in zona bianca, quindi, secondo Donini dipenderà “dalla quantità di contagi che ci saranno con la nuova variante, ma anche dalla velocità con cui vaccineremo”. Negli ultimi giorni, ha aggiunto l’assessore regionale, “si nota l’accorciarsi della degenza media ospedaliera, che è concomitante con i giorni che intercorrono tra il contagio e la comparsa dei sintomi che porteranno all’ospedalizzazione”, una coincidenza “che ha fatto sì che i ricoverati siano tanti quanti i dimessi”. Nei reparti ospedalieri, ha infine sottolineato Donini, “i due terzi delle persone ricoverate sono senza vaccinazione”.