In Emilia-Romagna 9,7 milioni di euro di ristori regionali a turismo, cultura, ristorazione e terzo settore

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La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 9,7 milioni di euro di ristori per sostenere i settori più colpiti dalla pandemia di nuovo coronavirus: turismo, cultura, ristorazione senza somministrazione (quella, ad esempio, su treni, navi e attività di catering) e terzo settore – oltre alle attività produttive e alle famiglie fragili dei territori della provincia di Modena colpiti dall’alluvione dello scorso 6 dicembre.

I fondi si aggiungono ai 34,9 milioni già stanziati a partire dallo scorso anno per bar e ristoranti (21 milioni), stabilimenti balneari (5 milioni), agenzie di viaggio (1,7 milioni), imprese ricettive delle zone montane (2 milioni), agriturismi (un milione), gestori di piscine (1,5 milioni) e attività escursionistiche delle motonavi (200mila euro), oltre al contributo integrativo per i gestori di edicole (500mila euro) e al bando per taxi e Ncc che aprirà il prossimo aprile (2 milioni).

La Regione è anche in attesa del Decreto Sostegni del governo, che metterà a disposizione dell’Emilia-Romagna altri 9,3 milioni di euro che saranno distribuiti – grazie a una convenzione con Unioncamere – a discoteche e sale da ballo (3 milioni), palestre (2 milioni), cinema (un milione), imprese culturali (un milione e 360mila), spettacolo viaggiante (un milione) e ambulanti delle fiere (un milione). Un totale, quindi, pari a poco meno di 54 milioni che arriveranno direttamente sui conti correnti delle imprese come contributi a fondo perduto.

Il progetto di legge approvato dalla giunta regionale, che sarà presentato entro marzo in aula per l’approvazione definitiva dell’assemblea legislativa, è stato illustrato in udienza conoscitiva in Commissione politiche economiche alle associazioni di categoria per raccogliere osservazioni e proposte.

Nel dettaglio prevede ristori per guide turistiche (un milione di euro), maestri di sci, discipline alpine, fondo e snowboard (un milione), operatori del settore culturale creativo (600mila euro), organizzazioni di volontariato (un milione) e attività di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, di gelateria e pasticceria, di ristorazione su treni e navi e catering per eventi (4 milioni).

A queste misure si aggiungono due milioni per sostenere le attività produttive già colpite dal Covid, le famiglie e le persone in condizione di grave fragilità economica e sociale dei territori alluvionati dalla rottura dell’argine del fiume Panaro avvenuta il 6 dicembre del 2020 e che ha interessato i comuni di Nonantola, Castelfranco Emilia, Campogalliano e Modena.

Altri 100mila euro, infine, sono destinati a coprire le spese di assistenza tecnica per la gestione dei ristori e per l’attuazione di misure di sostegno alle imprese attraverso convenzioni con Unioncamere.