Imprese, in Cdm decreto Conte su liquidità

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È atteso per questa mattina alle 11.30 (anche se ancora non è stato convocato) il Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto liquidità. Il confine tra la necessità di erogare denaro fresco in tempi rapidi e le verifiche della solvibilità di chi chiede il prestito è al centro delle trattative interne alla maggioranza. In serata il titolare del Mise Stefano Patuanelli ha illustrato lo schema del Decreto Legge che dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri. La dotazione del Fondo di Garanzia per le piccole imprese sale a sette miliardi. Per i prestiti fino a 25mila la garanzia dello Stato sarà al 100%, senza valutazione del credito. Anche per prestiti fino a 800mila euro la garanzia è al 100%, ma con una valutazione della solvibilità.

“La garanzia sarà al 90% per i prestiti fino a cinque milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia di Confidi e con una valutazione che tiene conto solo della situazione pre-crisi Covid19”, ha spiegato Patuanelli. Per i prestiti in questo schema è previsto un periodo di restituzione fino a sei anni e alcune semplificazioni burocratiche per un’erogazione rapida dei soldi, come la possibilità di presentare la certificazione antimafia anche successivamente al rilascio del prestito. È poi previsto che gli enti territoriali – le regioni e i comuni – che vogliono unire le forze per aiutare i territori e garantire le aziende locali possano contribuire con risorse proprie. L’ultima misura è per le banche che aiutano le imprese, con un intervento sui portafogli di finanziamenti per imprese a rischio. Tre i punti: l’aumento dell’ammontare massimo del portafoglio a 500 milioni; ammissione senza valutazione del merito di credito; garanzia al 90% sulle tranche junior, quelle più rischiose.