“Il socialismo di Marte”. Morto a 93 anni Ferrari, storico esponente del Psi

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di Mauro Del Bue

È scomparso Marte Ferrari, deputato socialista dal 1976 al 1992. Comasco d’adozione, reggiano di nascita. Era nato infatti a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1928. Autodidatta, di provenienza sindacale, si era trasferito a Lecco a dirigere la locale Camera del lavoro e poi, dal 1965 al 1975, quella di Como. Era della corrente di sinistra, ma si guardò bene dal lasciare il Psi nel gennaio del 1964 in occasione della scissione del Psiup.

Poi, avendolo conosciuto personalmente e lui simpatizzando un po’ per me per vie delle origini comuni (qualche volta scherzavamo in dialetto anche se lui non riusciva a distaccarsi dalla sua cantilena lombarda) non l’ho mai pensato come uomo di parte. Anzi ricordo che dopo un mio intervento in Assemblea nazionale mi rimproverò perché mi ero definito craxiano. La sua idea del socialismo era connaturata al suo comportamento. Non c’era, credo, abitante del suo collegio, che non lo conoscesse e che non avesse avuto modo di avere a che fare con lui. Tutti li tempestava di dichiarazioni, interrogazioni, interpellanze, richieste di chiarimento, proposte, mentre la porta della sua segreteria era sempre aperta e frequentata da cittadini che cercavano un parlamentare del territorio al quale rivolgersi. Anche a Reggio Emilia si sentiva dire: “Se vuoi delucidazioni sulla tua pensione vai da Marte”. E lui riceveva tutti con quella bonomia tipicamente padana, col sorriso sulle labbra e parlando in ferrarese. Che non é il linguaggio di quelli di Ferrara, ma il suo, un misto di lombardo-emiliano a cui aggiungeva gesti ed esclamazioni che esprimevano un pensiero. Un grammelot popolare. Marte, che fu anche, in due fasi, vice sindaco di Como, e sottosegretario ai Lavori pubblici nei governi Goria e De Mita, dal 1987 al 1989, e poi al Bilancio e programmazione nel governo Andreotti, 1989-1992, ricevette anche diversi voti in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica nel maggio del 1992. Adesso lo posso confessare: quell’idea fu mia, se non ricordo male. Certo io fui tra coloro, uso un termine forte, che gli fecero la campagna elettorale. Un po’ per simpatia e un po’ per fare un dispetto al politically correct. Di voti ne ebbe parecchi, tutti dal gruppo socialista, e Marte si commosse. E gli spuntarono le lacrime. Perché lui si commuoveva facilmente. Il suo socialismo, fatto di battute e di pacche sulle spalle, di contatto quotidiano con la gente, era un socialismo sentimentale. Originale, ma autentico. Dove si può trovare? Su Marte, ma non altrove. Straordinario anche per questo.

Chi era. Marte Ferrari, storico esponente comasco del Partito socialista (la sua iscrizione risale al 1945), deputato dal 1976 al ’94, è morto all’età di 93 anni. Nato in provincia di Reggio Emilia (Scandiano) ma trasferitosi giovanissimo nel Comasco, Ferrari ha ricoperto numerosissimi incarichi ed è stato uno dei più genuini interpreti della politica come rapporto diretto con il territorio.

Esponente nella CGIL, di cui fu anche segretario generale della Camera del Lavoro di Como dal 1965 al 1976; fu presidente dell’INPS e militante del Partito Socialista Italiano, a cui si iscrisse nel 1945.
Eletto deputato del PSI nel 1976, venne sempre confermato fino alle elezioni del 1992, chiudendo di conseguenza la sua attività a Montecitorio nel 1994. Venne scelto come Sottosegretario di Stato per i Lavori Pubblici nel governo Goria e nel governo De Mita mentre nel governo Andreotti VI passò, con lo stesso incarico, al Ministero del Bilancio e della Programmazione economica; ricevette inoltre alcune preferenze alle elezioni del Presidente della Repubblica nel 1992.
È stato inoltre vicesindaco di Como nelle due giunte guidate dal democristiano Felice Bernasconi. Votò contro lo scioglimento del PSI e aderì alla corrente di Valdo Spini. Nel gennaio del 2010 vinse un’auto alla lotteria.

Dal 2006 al 2011 è stato consigliere comunale a San Fermo in provincia di Como.