Il 4 luglio ai chiostri della Ghiara l’assemblea congressuale della federazione reggiana del Partito socialista italiano

assemblea congressuale Psi Reggio 2022

Lunedì 4 luglio al chiostro piccolo della Ghiara di Reggio si riunirà l’assemblea congressuale della federazione reggiana del Partito socialista italiano (Psi). Sarà possibile partecipare all’incontro di persona oppure online via Google Meet.

Il programma prevede alle 18.30 la registrazione dei partecipanti aventi diritto di voto (iscritti e iscritte 2020-2021) e alle 18.45 l’apertura dei lavori con la relazione introduttiva della segretaria provinciale Daria De Luca e la presentazione della mozione congressuale; a seguire il dibattito, la votazione della mozione congressuale e di altri eventuali documenti e l’elezione dei delegati e delle delegate della provincia di Reggio che parteciperanno al congresso nazionale del Psi, in programma a Roma il 15, 16 e 17 luglio.

Proprio la federazione reggiana del Psi ha lanciato di recente un allarme relativo alla sanità pubblica in provincia di Reggio, una situazione “che ci lascia a dir poco esterrefatti: pronto soccorso chiusi, come Scandiano e Correggio, e per i quali, soprattutto nel secondo caso, addirittura non si ha alcuna data previsionale di riapertura; ricordiamo che ormai il pronto soccorso del San Sebastiano è chiuso da oltre due anni. Si tratta di presidi essenziali per i quali, come d’altronde si è prospettato anche per Reggio, a inizio giugno si è parlato di “medici a chiamata” o “mordi e fuggi”, ovvero personale in appalto per trovare il quale è stato messo a punto un bando ad hoc da 1,5 milioni di euro. Ma questa non può e non deve essere una soluzione accettabile”.

“Vogliamo, poi, non fare alcun riferimento alla situazione che quotidianamente vivono gli infermieri? Uomini e donne che hanno tremendamente sofferto durante la pandemia, e che ancora oggi sono quotidianamente in prima linea nella battaglia contro il Covid, obbligati a turni incredibili e che chiedono invano da mesi, anzi da anni, investimenti nel settore. Infine, come se il quadro dipinto – in cui dominano ospedali chiusi, senza personale e con infermieri in affanno – non fosse sufficiente, apprendiamo pure che 50.000 reggiani rischiano di rimanere senza medico di base per totale mancanza di programmazione, dal momento che le uscite non compensano i nuovi incarichi. Come si è pensato di risolvere il problema? Richiamando i dottori in pensione. Ma il turnover non si risolve bloccando le uscite. E così passiamo dal parlare di medici di base a dire che di base non ci sono i medici!”.

“Per noi socialisti, che crediamo che la sanità pubblica sia un bene di tutti, la situazione non è più sostenibile. Serve programmare interventi sull’intero sistema sanitario provinciale e regionale. Possibile, ci chiediamo, che nessuno si sia chiesto preventivamente il senso di ristrutturare ospedali se non si ha il personale da collocare al suo interno? Viceversa, qual è il senso di appaltare all’esterno se non si hanno strutture adeguate? Bisogna intervenire su entrambi i fronti, contemporaneamente, con coraggio, affrontando la questione in Provincia e in Regione”.

“Sappiamo che non si tratta di una questione facile, ed è proprio per questo che proponiamo alle forze politiche provinciali gli “Stati generali della sanità pubblica reggiana”. Perché di fronte a un dissesto di questo tipo, forze serie e responsabili non possono ridurre la questione a semplici schieramenti politici, o peggio non fotografare la realtà delle cose. L’unica cosa che deve contare è il benessere di tutti i reggiani. Noi ci rendiamo disponibili a discutere e a proporre percorsi che possano essere condivisi, ma non possiamo essere gli unici a dire che così la sanità reggiana non funziona”.