Guccini: “Mai votato per il Pci, il mio mito era l’America di Roosevelt”

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Francesco Guccini, il cantante bolognese (nato però a Modena da papà pistoiese e mamma carpigiana) di Eskimo, Auschwitz e La locomotiva, non ha mai votato Pci. Lo conferma il cantante (ma anche scrittore, attore e fumettista) in una bella intervista concessa ad Aldo Cazzullo per il Corriere della sera.

«Non ho mai votato Pci – dice Guccini – Ho una simpatia romantica per l’anarchia, un altro tratto che mi avvicina a De André. Ma ho sempre votato socialista, anche se non ero craxiano. Avevo il mito dell’America di Roosevelt, non dell’Unione Sovietica. E ho scritto una canzone antitotalitaria sulla Primavera di Praga, che finiva con Jan Palach che bruciava come Jan Hus, mandato al rogo in quanto eretico».

Oltre che dell’infanzia durante la guerra a Pavana di Pistoia, sull’Appennino al confine tra Toscana ed Emilia, Guccini parla anche degli altri cantanti emiliani, anche se tra i colleghi l’unico vero amico è Roberto Vecchioni. «Con Dalla non siamo mai stati davvero amici. Non avevamo confidenza, Lucio era un tipo un po’ misterioso, a volte scontroso. Della sua omosessualità non parlava mai. E poi eravamo troppo diversi. Lui cittadino, io montanaro – ricorda – Sulla barca di Lucio Dalla a Capri ho conosciuto Zucchero: con lui e con Ligabue parliamo dialetto, anche se loro sono reggiani, teste quadre…».
Da Vito lei incontrò anche Vasco Rossi invece «mi fece i complimenti per l’Avvelenata, una canzone che non amo».
C’è spazio anche per il calcio («Ho simpatizzato per la Pistoiese, in realtà sono juventino. Allo stadio però sono andato una volta sola, nel 1948: Modena-Sampdoria 0 a 0. Una partita orribile, noiosissima») e ovviamente per la politica. «Prodi è una brava persona. Anche se mi ha causato attacchi da sinistra. Ho anche ricevuto una lettera anonima: “Da quando sei amico di Prodi e di Fazio hai rinnegato La Locomotiva».

E ancora: «La destra può essere più o meno fascista, la sinistra più o meno marxista; la Lega non ha una filosofia: più sicurezza, meno tasse, cultura poca o niente. E i 5 Stelle hanno la filosofia del momento. Più stomaco che testa. Certo mandare tutti affanculo è una bella soddisfazione. Ma poi?».



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