Gli ‘intoccabili’ di Aemilia nel libro di Bernini. Vinci: no alla magistratura di parte

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“Il libro ‘Colpo al Sistema’ di Giovanni Paolo Bernini è un tassello molto importante perché contiene parte delle relazioni dell’ex sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Pennisi con nomi e cognomi molto importanti coinvolti nell’inchiesta Aemilia contro l’ndrangheta nel nord Italia. Da oggi anche grazie alla pubblicazione di questo volume qualcosa sono certo si muoverà su questa vicenda e fare definitivamente chiarezza su quanto accaduto in Emilia”. Lo ha detto Gianluca Vinci, deputato reggiano di Fratelli d’Italia, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la Camera dei deputati per la presentazione del libro “Colpo al sistema”. Insieme a lui sono intervenuti Giovanni Paolo Bernini, l’autore del libro, Riccardo Colao, l’editore, e Pierluigi Ghiggini, giornalista d’inchiesta. Gianluca Vinci aveva presentato un’interpellanza urgente al ministro Nordio chiedendo di approfondire le dichiarazioni di Pennisi riportate dal quotidiano Il Giornale secondo cui “una organizzazione mafiosa per essere tale ha bisogno di legami nella politica, nell’economia, nella finanza. Altrimenti è una normale banda di criminali e gangster. Ecco, in Emilia è mancata esattamente questa parte dell’indagine. Era l’indagine che io volevo fare, e che non è stata fatta”.

“Grazie a questa interpellanza – ha sottolineato Vinci – è in corso un’indagine conoscitiva e ispettiva del ministero della Giustizia guidato da Nordio su alcune vicende dell’inchiesta Aemilia. Nella mia regione l’ndrangheta c’è. Questo è ormai stato provato. La sinistra invece per anni andava dicendo che la criminalità organizzata non esisteva. Si trattava di una stortura. Una volta scattati gli arresti, il Pd è andato poi dicendo che la regione aveva gli anticorpi. Era una evidente forzatura: l’attacco agli esponenti di centrodestra si è poi rivelato del tutto immotivato”.

“Con questo libro mi voglio battere per una giustizia giusta, che non guarda alle apparenze politiche, contro una giustizia politicizzata. La mafia è vissuta per decenni nella provincia di Reggio Emilia come in altre dell’Emilia e il processo Aemilia non ha individuato nessun politico e amministratore locale. Certe situazioni non devono più accadere, neanche agli avversari politici. Dobbiamo costruire una riforma autentica, affinché la giustizia sia davvero uguale per tutti”.

Lo ha detto Giovanni Paolo Bernini, autore del libro ed ex presidente del Consiglio comunale di Parma, indagato e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso, poi pienamente assolto da ogni accusa.
“Grazie al suo impegno, Bernini è riuscito a ricostruite una vicenda che altrimenti sarebbe stata raccontata in maniera totalmente diversa. Non è possibile accusare persone che si rivelano innocenti e immergerle in un abisso infernale. Serve una revisione del mondo giudiziario in Italia”, ha detto Colao.