Il 20 e il 21 maggio il Giro d’Italia torna in Emilia-Romagna

giro_italia_carpineti_maglia

Oltre 400 chilometri tra l’Appennino e la Costa nel segno di Dante. Il Giro d’Italia ritorna in Emilia-Romagna il 20 e il 21 maggio con la Siena-Bagno di Romagna, la famosa Tappa Bartali, e la Ravenna-Verona, nel segno di Dante. Un ritorno tra la natura incontaminata del Parco delle Foreste Casentinesi in provincia di Forlì-Cesena e la grande pianura tra terra e mare che sconfina nel Parco del Delta del Po, in quelle di Ravenna e Ferrara.

Con la dodicesima e la tredicesima tappa si completa la grande avventura emiliano-romagnola di questa 104^ edizione della Corsa in rosa. Un’avventura iniziata con la quarta tappa Piacenza- Sestola, attraverso le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena e poi proseguita con la quinta Modena-Cattolica: un percorso quasi interamente lungo la via Emilia tra Bologna e Rimini. E che vedrà di nuovo un passaggio in Emilia-Romagna il 27 maggio in occasione della diciottesima tappa. La Rovereto-Stradella infatti attraverserà ancora il territorio piacentino e in particolare Monticelli d’Ongina, Caorso, Roncaglia, Piacenza, Rottofreno e Castel San Giovanni.

Quattro diverse tappe, ma protagonista un solo territorio e la sua ricchezza di paesaggi, ambienti, naturali, bellezze artistiche, tradizioni storiche. Con quest’anno un appuntamento da non mancare: le celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, che proprio a Ravenna è sepolto.

La Siena-Bagno di Romagna, la “Tappa Bartali”
Oltre duecento chilometri tra la Toscana e la Romagna per una tappa appenninica molto impegnativa. È la Siena-Bagno di Romagna la famosa “Tappa Bartali”, occasione per ricordare non solo uno dei più grandi protagonisti di sempre del Giro, ma anche Alfredo Martini, uno dei padri del ciclismo italiano a 100 anni della nascita.

Una tappa da 212 km con 3.700 metri di dislivello (difficoltà livello 3). Da Siena, dunque, attraverso il Chianti fino a Firenze. E poi da qui un percorso che si inerpica attraverso una serie di salite: Monte Morello (pendenze oltre il 15%), il Passo della Consuma (media attorno al 6%), il Passo della Calla (media attorno al 5%) e infine in provincia di Forlì-Cesena il Passo del Carnaio con pendenze fino al 14%. Segue quindi la discesa anch’essa impegnativa fino ai 5 km all’arrivo. Tra le località toccate nel forlivese-cesenate, oltre al Passo del Carnaio, diverse frazioni del Comune di Santa Sofia come Corniolo, Berleta, Isola e poi il comune capoluogo Santa Sofia. E ancora Raggio, Montriolo, fino a San Piero in Bagno e Bagno di Romagna, borgo millenario, centro termale, porta di accesso al Parco delle Foreste Casentinesi.

Da Ravenna a Verona, nell’anno di Dante
Nel settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri, Ravenna, città di partenza della tredicesima tappae dove il grande poeta è sepolto, diventa due volte protagonista. Una centralità sottolineata in regione da numerose iniziative, fra cui due grandi mostre: la prima proprio a Ravenna, (“Le Arti al tempo dell’esilio” nella Chiesa di San Romualdo), la seconda nella vicina Forlì, dove fu ospite della famiglia Ordelaffi (“Dante. La visione dell’arte” nei Musei San Domenico), arricchite da una serie di eventi collaterali.

Tappa meno impegnativa la Ravenna-Verona, in gran parte in pianura, con 198 km di percorso, senza grandi difficoltà (livello 1), almeno sulla carta. Ravenna, Glorie (Comune di Bagnacavallo), Alfonsine, Lavezzola (Comune di Conselice) le località lungo il percorso. E poi – nel Ferrarese – Argenta, la Statale 16 (svincoli di Portomaggiore e Monestirolo), fino a Ferrara e la frazione di Pontelagoscuro. Da qui il passaggio in provincia di Rovigo, verso Mantova e Verona.