“R-Day 3”, apre l’archivio storico delle Officine Reggiane

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Dal 23 gennaio all’8 febbraio vi saranno spettacoli teatrali, incontri, esposizioni, visite guidate e apertura al pubblico degli archivi.

Teatro, riflessioni, visite, approfondimenti artistici. Si rinnova anche nel 2020 l’appuntamento per presentare alla città i risultati del lungo lavoro, avviato nel 2012, di salvaguardia, riordino e valorizzazione del grande e prezioso patrimonio contenuto nell’Archivio storico delle Officine Reggiane.

In programma vi sono numerose iniziative, raccolte nella sigla “R-Day 3” e spalmate dal 23 gennaio all’8 febbraio. Sarà l’occasione per presentare nuove acquisizioni, produzioni, ricerche e materiali disponibili per la consultazione, con l’apertura di archivi e mostre unitamente alla proposta di incontri, viste guidate e, per la prima volta, di uno spettacolo teatrale curato dalla compagnia Ma.Mi.Mo. Proprio lo spettacolo ha suscitato grandissimo interesse: oltre alle quattro repliche serali, è stata aggiunta una rappresentazione pomeridiana alle 15.30 di domenica 26 gennaio, per far fronte alle tante richieste di biglietti.

Oltre alla varietà dei temi trattati, relativi al recupero e alla valorizzazione sia dell’Archivio che dell’area industriale delle ex Reggiane, sono molti i luoghi su cui si articolerà il calendario di appuntamenti, dal Teatro Cavallerizza, Istoreco, Tecnopolo e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia al Deposito ferroviario di via Talami.

L’iniziativa è promossa da Comune di Reggio Emilia, Iren Rinnovabili, STU-Società di Trasformazione Urbana “Reggiane”, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ICAR-Istituto Centrale per gli Archivi, Istoreco e Spazio Gerra, in collaborazione con IBC-Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e Fondazione I Teatri.

Il cartellone è stato presentato martedì 21 febbraio nella biblioteca di Istoreco da Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Tiziana Fontanesi, vicepresidente Istoreco, Paolo Cantù, direttore Fondazione I Teatri, Giordano Gasparini, direttore della Biblioteca Panizzi, e Marco Maccieri, Centro Teatrale Ma.Mi.Mo. Sono intervenute Laura Gasparini, storica della fotografia, responsabile del riordino del fondo fotografico Losi, e Stefania Carretti dello Spazio Gerra. Massimo Storchi e Michele Bellelli del polo archivistico hanno condotto successivamente una visita alle prime opere esposte ai Chiostri di San Domenico.

A seguire il programma dettagliato:

Spettacolo teatrale

23, 24, 25, 26 gennaio, ore 20.30; 26 gennaio, ore 15.30 (nuova data)

Teatro Cavallerizza (viale Allegri)

Officine Reggiane. Il sogno di volare

La storia delle Reggiane ricostruita a partire dalle testimonianze dirette dei cittadini e dalla rilettura delle cartelle del personale

Di Marco Di Stefano. Regia di Angela Ruozzi. Con Fabio Banfo, Filippo Bedeschi, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco Maccieri. Scenografie di Antonio Panzuto.

Una produzione di Compagnia Teatrale Mamimò, Fondazione I Teatri e Spazio Gerra

Per informazioni: biglietteria@iteatri.re.it

Sabato 25 gennaio, ore 12

Biblioteca di Istoreco, Chiostri San Domenico, (via Dante Alighieri, 11)

Come nasce uno spettacolo teatrale da documenti tratti da archivi aziendali

Incontro con la regista Angela Ruozzi, l’autore del testo Marco di Stefano e gli attori.

Tavola rotonda

Venerdì 24 gennaio, ore 16

Tecnopolo (piazzale Europa, 1)

Gli archivi industriali e del lavoro e la loro valorizzazione

Intervengono: Giorgio Bigatti, Docente di Storia dell’economia e direttore di ISEC-Istituto di Studi dell’Età Contemporanea; Massimo Preite, ERIH- European Route of Industrial Heritage; Massimo Storchi, Polo Archivistico di Reggio Emilia; Luca Torri, amministratore delegato STU-Società di Trasformazione Urbana “Reggiane”; Claudio Leombroni, responsabile del Servizio “Biblioteche archivi musei e beni culturali” di IBC-Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. Conduce: Simonetta Gilioli, presidente di Istoreco. Per informazioni: Stefania Carretti, tel. 0522 456 786 – stefania.carretti@comune.re.it.

Visita all’Archivio storico Officine Reggiane

Sabato 25 gennaio, ore 11

Inaugurazione del nuovo allestimento dell’Archivio Reggiane nella sede del Polo archivistico e visita guidata con illustrazione delle recenti acquisizioni e dei materiali sia cartacei che video ora disponibili per la consultazione: Fondo fotografico “Renato Losi” e filmati aziendali (anni ’60/’80).

Apertura straordinaria

Venerdì 24 e sabato 25 gennaio – Deposito ferroviario MAFER-FER (via Talami)

Visita guidata a numero chiuso all’interno dei depositi ferroviari che conservano materiale proveniente dalla produzione Reggiane. A cura della SAFRE-Sodalizio Amici Ferrovie Reggio Emilia.

Durata: circa 30 minuti

Inizio visita: 24 gennaio ore 14.15 e 15 e 25 gennaio ore 10 – 10.45 e 11.30

Mostra

28 gennaio – 8 febbraio 2020

Aula Magna Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (viale Allegri, 9)

Un tram chiamato desiderio

Mostra storica di disegni e tram prodotti dalle Reggiane dal 1909 al 1927

A cura di Adriano Riatti

Orari: lunedì-sabato 9.30 – 18.30

In collaborazione con SAFRE, club per l’UNESCO di Reggio Emilia, Istituto professionale industriale artigianato per il Made in Italy Adolfo Venturi di Modena.

Le novità di questa terza edizione di R-Day riguardano in particolare:

Visita all’Archivio storico Officine Reggiane.

Fondo “Renato Losi”. Insieme all’Archivio storico delle Officine Reggiane, dotato di un proprio fondo fotografico, è stata acquisita dal Comune di Reggio anche la raccolta di “Renato Losi”, uno dei più importanti fotografi professionisti reggiani. Nell’autunno 2019 sono iniziati i lavori di catalogazione, restauro e inventariazione di questa importante sezione dell’Archivio, contenente circa 6000 immagini (negativi, lastre di vetro e provini a stampa) che documentano le attività produttive fra gli anni ’30 e ’50 (aerei, treni, macchinari ed impianti industriali e agricoli) e quelle ricreative (colonie estive, gite, visite di autorità). Una volta ultimati gli interventi con la digitalizzazione delle immagini, il fondo si aggiungerà alla parte di materiali d’archivio già consultabili per il pubblico. I lavori, coordinati da Istoreco – che conserva e gestisce l’Archivio storico delle Officine Reggiane – e dalla Biblioteca Panizzi, sono affidati ad un team composto da Laura Gasparini (storica della fotografia), Lorenza Fenzi (docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera), Monica Leoni (responsabile Fototeca della Biblioteca Panizzi) e dagli studenti Andrea Incerti e Thomas Francia.

Filmati aziendali. A seguito della digitalizzazione dei filmati aziendali degli anni ’60-80, è stata effettuata una catalogazione dettagliata degli oltre 70 filmati, rendendoli così fruibili al pubblico. Si tratta di oltre mille minuti di pellicole in 16 e 8 mm, di VHS, di nastri magnetici e di Super8 che mostrano attività lavorative e situazioni di particolare interesse dal punto di vista documentaristico sia sul versante aziendale sia su quello culturale, legato alle caratteristiche dei luoghi, come nel caso degli impianti industriali realizzati in Brasile e Messico. Per la prima volta dal loro recupero e riversamento in digitale questi materiali sono stati catalogati e grazie a questa iniziale opera di schedatura saranno liberamente fruibili alla cittadinanza e al pubblico interessato attraverso il sito dell’Archivio storico Reggiane (https://www.archivioreggiane.it/), che ospiterà anche alcuni brevi trailer degli audiovisivi più interessanti.

Spettacolo teatrale. Officine Reggiane. Il sogno di volare propone, attraverso i ricordi, le impressioni, le emozioni dei testimoni e della stessa compagnia teatrale MaMiMò, diverse storie, fatte di vicende quotidiane ricostruite dalle Cartelle del personale dall’Archivio storico. Uomini e donne la cui vita, dal 1904, ha avuto come sfondo le Reggiane. Lo spettacolo intende evidenziare come in realtà, dietro le sintetiche informazioni contenute in quei documenti di lavoro, siano racchiuse storie importanti, a volte note ma spesso sconosciute, che vanno a illuminare luoghi, oggetti, storia sociale, economica, politica e culturale della città. Il flusso di emozioni e connessioni ha indirizzato la ricerca in primo luogo verso l’incontro, realizzato nella sede di Istoreco, con alcuni ex dipendenti ancora in vita e famigliari disponibili a ricordare e raccontare frammenti di vita. Queste interviste, registrate e filmate, sono state materiale di riflessione per un primo momento di restituzione pubblica, in occasione del R-Day1, il 19 gennaio 2019 presso il Teatro Piccolo Orologio: alcune embrionali sperimentazioni narrative e teatrali ne hanno testato l’efficacia e hanno permesso di immaginare una progettazione più completa e strutturata della forma teatrale, che ora viene rappresentata al Teatro Cavallerizza nella sua versione definitiva.

Tavola rotonda. L’incontro sul tema Gli archivi industriali e la loro valorizzazione intende proporre un approfondimento sul ruolo che la memoria “depositata” negli archivi d’impresa assume in relazione alla comunità e al territorio in cui si è generata. Per questo motivo si è ritenuto opportuno inserire la vicenda delle Reggiane all’interno di un quadro più ampio, cercando di verificare quanto a partire dal patrimonio dell’Archivio storico delle Officine Reggiane e dalle esperienze per la sua valorizzazione, intraprese negli ultimi anni, sia possibile annodare relazioni in direzioni inedite, fino ad immaginare possibili itinerari per un turismo industriale di dimensioni europee.

Apertura straordinaria. Nel corso delle visite guidate al deposito ferroviario MAFER-FER, organizzate dalla SAFRE-Sodalizio Amici Ferrovie Reggio Emilia, sarà possibile ammirare diversi mezzi prodotti dalle Officine Reggiane, tra cui una locomotiva a vapore del 1907 (prima locomotiva assemblata in Reggiane), un carro merci risalente ai primi del ‘900, unitamente ad altri locomotori e automotrici in varie colorazioni. Le foto di questi materiali ferroviari si trovano sul sito www.safre.it

Mostra. L’esposizione intitolata Un tram chiamato desiderio, composta da pannelli fotografici, un modello in legno e da un filmato, evidenzia come le produzioni delle Officine Reggiane fossero differenziate, di alta qualità e diffuse sul territorio nazionale sin dal 1906. Carrozze, motrici ed elettromotrici vengono infatti acquistate dalle principali città italiane, tra cui Bologna, Messina, Modena e Milano.

Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia. “Se penso a tutto il lavoro fatto, sull’archivio e sulle cartelle, penso che possa esserci un orgoglio collettivo. È stato un lavoro che ha coinvolto tantissimi attori di questa città. E ricordo che l’archivio è stato salvato “alla reggiana”, rischiava di essere spazzato via nel degrado dell’area. Oggi, invece, il lavoro sulle Reggiane, fra il recupero dell’area e l’archivio, è la più importante opera di trasformazione che la città sta portando avanti. Fra Parco dell’Innovazione e l’archivio questo è il percorso più imponente, qualitativamente e quantitativamente, portato avanti. È un’operazione politicamente e culturalmente rilevante, e non avviene da tutte le parti. In più, non è un’esperienza solitaria, è un percorso che ha coinvolto migliaia di cittadini e contribuisce a creare un senso di comunità. Abbiamo fatto un investimento politico e culturale sulla memoria come base per costruire il futuro. La memoria è libertà, la lunga marcia dei diritti del ‘900 passa anche dalle Reggiane. Chiudo dicendo che il lavoro non è concluso, l’archivio dovrà tornare nella sua sede naturale, le Reggiane, e credo sia un’operazione che si possa concludere a medio termine”.

Tiziana Fontanesi, Istoreco. “Quello sull’archivio è un lavoro prezioso, di trasmissione della memoria, di memoria condivisa, che ha coinvolto tante persone, ha impegnato Istoreco nel proprio percorso come archivio e con le proprie competenze e il proprio personale”.

Giordano Gasparini, Direttore Biblioteche. “Il progetto dell’archivio delle Reggiane prevede anche una risposta da dare ai cittadini, vogliamo dare riscontro su quanto fatto. Questa è la terza occasione in cui lo facciamo, vogliamo sottolineare le diverse modalità con cui vogliamo valorizzare i contenuti di questo archivio, a partire dalla grande novità rappresentata dal teatro”.

Paolo Cantù, I Teatri. “Abbiamo dovuto aggiungere una replica allo spettacolo, ci sarà anche una replica pomeridiana alla domenica, perché eravamo già pieni. La Fondazione ha un luogo per eccellenza, il Valli. Il Valli è un luogo della città e della comunità, un luogo di racconto per le persone della città. I Teatri dovevano esserci in un percorso come questo”.

Marco Maccieri, Centro Teatrale Ma.Mi.Mo. “Lavorando allo spettacolo, fra migliaia e migliaia di cartella, abbiamo scoperto la differenza fra storia e memoria, la memoria soggettiva dei testimoni che hanno visto i loro cari vivere la storia. Nel nostro lavoro di preparazione è emerso forte il senso di comunità delle Reggiane, è stata una componente importante di un percorso che ha segnato la storia d’Italia, i grandi cambiamenti del ‘900. E siamo contenti di raccontarlo tramite le storie delle Reggiane”.