Garisenda, ecco il piano di Protezione civile

Bologna Due torri Garisenda foto 24emilia

Entro novembre partirà il cantiere per la messa in sicurezza della Garisenda. Saranno installate le strutture per circoscrivere l’area di piazza di porta Ravegnana. Questo servirà a proteggere l’area attorno alle Torri da eventuali distacchi di materiali fino al montaggio della struttura che avvolgerà completamente la Garisenda e servirà anche per le attività di restauro.

Nel frattempo la Giunta ha aggiornato il Piano di protezione civile per l’area delle Due Torri, stralcio del Piano di Protezione civile del Comune di Bologna, che verrà periodicamente arricchito in base alle attività di monitoraggio e alle azioni che verranno messe in campo a protezione della Garisenda.

Attualmente la Garisenda è in una fase di attenzione e non di allarme per l’incolumità delle persone, ma nel Piano sono presi in considerazione tutti gli scenari possibili:

con preannuncio, quali progressivo deterioramento della struttura o cedimento strutturale o eventi metereologici particolarmente estremi come vento, trombe d’aria, temporali, fulmini
senza preannuncio, quali collasso statico della Torre con ribaltamento o implosione, eventi sismici, meccanismi di innesco a causa di incidenti come crash aereo, esplosioni, altri incidenti

Il Piano definisce ruoli, compiti e modalità operative di tutti i soggetti coinvolti e si integra all’attuale piano di protezione civile approvato nel 2016
per il Comune di Bologna i Settori e Uffici coinvolti sono: Gabinetto del Sindaco e Direzione Generale, Polizia Locale, Sistema Informativo Territoriale, Protezione Civile, Lavori Pubblici e Mobilità, Edilizia Pubblica e Welfare
sono inoltre coinvolti: AUSL e 118, Soprintendenza, Prefettura e Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ARPAE, Dipartimento della Protezione Civile, Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Bologna, Società di Servizi essenziali (acqua, energia, ambiente, connettività) e del Trasporto pubblico.
Il Piano stralcio considera la Torre Garisenda come l’elemento più debole del complesso, e l’eventuale coinvolgimento di altre strutture ed edifici, con conseguente ampliamento dell’area di impatto.

Il piano prende quindi in considerazione come zona di potenziale evacuazione, la massima area di impatto a terra, quella cioè che prende come raggio l’altezza della Torre Asinelli (97,02 metri arrotondata a 100 metri).

La popolazione interessata a una possibile evacuazione in caso di emergenza sarà dunque quella residente o in transito negli edifici e aree che possono essere coinvolti in un crollo o che sono minacciati da un possibile crollo.

Garisenda, dichiarazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e Protezione civile Simone Borsari.

“Le polemiche dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia si scioglieranno come neve al sole, ancora una volta. Mi permetto di rivolgergli il suggerimento di usare maggiore prudenza nel sollevare accuse e nel lanciarsi in deduzioni arbitrarie, perché nel migliore dei casi rischiano di fare una brutta figura.

Rispetto al merito delle questioni sollevate, vorrei rassicurare le cittadine e i cittadini bolognesi che non ci sono buchi nelle rilevazioni di dati e nel monitoraggio della torre Garisenda. Il Dicam è solo uno dei soggetti coinvolti, insieme a diversi altri, come le aziende che costantemente monitorano i diversi sensori installati sulla torre dal 2018. Trovo grave che si possano sollevare accuse di questo tipo con tanta superficialità.

Quanto invece alle supposte omissioni di relazioni e informazioni, ci mancherebbe altro. I consiglieri comunali di FdI hanno fatto richiesta di accesso agli atti, lo hanno comunicato loro stessi. Non è la prima che fanno, dovrebbero sapere come funziona: riceveranno i documenti richiesti nei termini e nei modi previsti dalla legge, come è sempre stato. Così come hanno chiesto ed ottenuto ampia disponibilità ad un Consiglio comunale dedicato alla Garisenda, per discutere lo stato della Torre e gli interventi attivati. Mi pare che le dichiarazioni di questi giorni più che mirare alla sostanza delle cose cerchino, ancora una volta, di creare confusione su cose che, viceversa, hanno percorsi lineari e trasparenti. Con rammarico registro che l’invito ad una gestione bipartisan e leale, pur nei rispettivi ruoli, su un tema di interesse primario per la città è caduto nel vuoto, seppellito dal tentativo di fare propaganda a buon mercato.

Ad ogni modo chi ha ruoli pubblici è sempre chiamato a rispondere di quello che dice e fa. Come Amministrazione stiamo rendicontando, passo dopo passo, scelte e informazioni relative ad un simbolo della città. Valuteranno i cittadini il lavoro nostro, così come quello dei consiglieri comunali di FdI”.