Garisenda. Borgonzoni dura su Lepore: il sindaco dica cosa sapeva

Bologna Due torri Garisenda foto 24emilia

“Delle due l’una: o il sindaco di Bologna sapeva e non ha fatto niente – cosa gravissima, che metterebbe in discussione il fatto che possa continuare a svolgere il suo lavoro, ovvero occuparsi della tutela dei cittadini – oppure il presidente del Comitato (che fa capo al Comune e che è anche direttore del Settore Edilizia Pubblica, la dottoressa Manuela Faustini Fustini) non gli ha riferito mai nulla, e allora però c’è da domandarsi il perché continui ad essere lì”. È quanto ha affermato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni rispondendo alla Camera all’interrogazione presentata dai deputati Davide Bergamini e Laura Cavandoli della Lega in merito alle iniziative sulle condizioni precarie della Torre Garisenda di Bologna.

Il Sottosegretario Borgonzoni in Aula ha ricostruito nel dettaglio gli interventi realizzati e ha raccontato come negli anni si è lavorato per la Torre. Quanto agli accadimenti più recenti, la Senatrice ha affermato: “Ricostruzioni errate posticipano la data in cui si è appreso quanto stesse avvenendo alla Torre. L’intervento del Ministero della Cultura è stato predisposto prima di quando il Sindaco sostiene di aver scoperto che il bene era ammalorato e che potevano esserci rischio crollo o, peggio ancora, un crollo”.

Infine, il Sottosegretario ha aggiunto: “Ritengo che ci siano state delle inerzie da parte del Comune. Ci sono dei documenti che parlano di una preoccupazione per il rischio collasso della Torre, una preoccupazione non solo per il bene ma anche per la cittadinanza che non è stata ascoltata e portata all’attenzione del Comune, nonostante siano state fatte sollecitazioni al Comune di Bologna anche da parte delle opposizioni. La Procura ha aperto un fascicolo. Spero vengano svolte indagini accurate – ha concluso – perché non si può fingere che avrebbero potuto verificarsi eventi pericolosi per i cittadini”.



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