Ferrara, mostra coi dipinti di Augusto Daolio

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Dal 3 al 12 giugno la mostra fotografica Oltre lo sguardo alla Palazzina Marfisa d’Este sarà visitabile anche di sera. In occasione della rassegna Musica a Marfisa d’Este organizzata dal Circolo Amici della Musica “G. Frescobaldi”, il museo che ospita gli scatti di Arianna Di Romano rimane aperta anche dalle 18 alle 21 (ultimo ingresso alle ore 20.30), oltre al consueto orario: dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; lunedì chiuso.

Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Kingford, la mostra (visitabile fino al 12 giugno) raccoglie sessanta fotografie, tanto libere quanto sapientemente studiate, catturate in giro per il mondo dalla fotografa Di Romano, dai più remoti villaggi del Sud Est asiatico, della Romania e della Polonia ai campi profughi e rom in Serbia e in Bosnia, dalla sua terra natale – la Sardegna – alla Sicilia, luogo in cui ha scelto di vivere. Tutte invitano lo spettatore a spingersi “oltre lo sguardo”, oltre l’illusoria, e spesso fuorviante, apparenza del dato reale, alla ricerca di una diversa, e autentica, bellezza.

La Palazzina Marfisa d’Este chiuderà al pubblico dal 14 al 17 giugno, per l’allestimento della nuova esposizione: Il respiro della natura (18 giugno – 11 settembre 2022), con le opere pittoriche di Augusto Daolio, fondatore e voce dei Nomadi. Organizzata dal Comune di Ferrara – Servizio Musei d’Arte e dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con l’Associazione “Augusto per la vita”, la mostra è a cura di Pietro Di Natale.

Augusto Daolio è stato anche un eccellente pittore e disegnatore di radice surrealista. Nato e vissuto a Novellara, nel cuore dell’Emilia, la sua principale fonte d’indagine e d’ispirazione è la natura, intesa come insieme di tutte le cose che nascono, vivono e si trasformano, uomo compreso, «non sempre visibile» nei suoi «spaesati» paesaggi, «ma che», sottolineava, «sa mescolarsi alle cose, scambia i ruoli, diventa cavallo e albero». L’urgenza di raccontare questa “condizione” e l’interesse, emerso in tenera età, per il disegno lo hanno portato a concepire, nella sua breve ma luminosa vita, le opere esposte in mostra. L’artista illustra un mondo onirico, magico, fortemente evocativo e simbolico, nel quale si coglie una personale riflessione sul rapporto e la continuità tra uomo e natura, sulle connessioni e le affinità tra gli esseri viventi e inanimati, e sulla stupefacente, travolgente, e ineffabile, bellezza del creato.