FdI sopra al 30%, ma il governo perde consensi. Stabili Pd e M5s

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FdI sopra al 30%, ma in calo alleati e consensi per il governo: stabili Pd e 5 Stelle. E’ il verdetto del sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Corriere della sera. ” Il quadro politico ci restituisce una situazione di sostanziale stabilità, con qualche piccola variazione, a partire dalla valutazione dell’esecutivo che subisce una flessione: l’indice di apprezzamento del governo scende di tre punti, arrivando al 49, il livello più basso dal suo insediamento – scrive Nando Pagnoncelli-  I contraccolpi per la presidente Meloni sono invece decisamente più contenuti, con un indice di apprezzamento che la colloca al 52, un punto in meno della rilevazione precedente, ma sostanzialmente in linea con i dati che vediamo dall’inizio dell’anno. Quindi le ricadute sul governo di alcuni degli aspetti che abbiamo citato sono visibili ma tutto sommato contenute e non sembrano avere conseguenze di rilievo sulla premier”.

“Anche le intenzioni di voto vedono qualche piccolo cambiamento rispetto all’ultima rilevazione. Fratelli d’Italia cresce di un punto, collocandosi al 30,4% e tornando grosso modo ai valori che hanno caratterizzato questa formazione dall’inizio dell’anno. È interessante sottolineare che se qualche malumore è emerso nella valutazione del governo, ciò non ha avuto effetti per il partito principale della coalizione – continua Pagnoncelli – Scende invece in misura importanteForza Italia, che perde oltre un punto rispetto all’ultima rilevazione pubblicata su queste pagine e si colloca al 6%, uno dei livelli più bassi degli ultimi mesi, vicino al dato rilevato nell’immediato dopo elezioni. La scommessa di questa formazione è quella, dopo la scomparsa del leader storico, di mantenere il proprio consenso e di portarlo intatto o quasi alle elezioni europee. Si tratterà di seguire con attenzione questa scommessa, insidiata in particolare proprio da FdI, tema di cui abbiamo trattato lo scorso mese. In particolare, dopo le elezioni spagnole una contrazione della componente più moderata e legata al Ppe della coalizione italiana potrebbe rappresentare un problema. Si contrae anche la Lega, dello 0,7%, arrivando all’8,4%.

I distinguo messi in atto da Salvini non sembrano produrre risultati particolarmente rilevanti. Nell’altra area politica, il Pd è stabile al 19,3, il punto più basso dall’elezione della segretaria Elly Schlein, mentre crescono le forze minori: l’alleanza Verdi Sinistra guadagna lo 0,9% arrivando al 4,1%, +Europa cresce dell’1,2% attestandosi al 2,7%. Qui hanno inciso le campagne sui diritti (Gpa, suicidio assistito) e sui temi ambientali. Il M5Srimane stabilissimo, al 16,3 consolidando la ripresa registrata a giugno. Infine, nell’area centrista si registra il «controsorpasso» di Azione su Italia viva. “Forse le posizioni di Renzi sia sulla giustizia che sul salario minimo sono apparse uno smarcamento eccessivo dalle scelte dell’insieme del centrosinistra – annota ancora Pagnoncelli – Complessivamente i leader confermano la graduatoria rilevata il mese scorso. Solo per Salvini si registra un cambiamento apprezzabile, con la perdita di tre punti nell’indice di gradimento e il ritorno ai valori registrati antecedentemente al mese di giugno quando guadagnò consenso soprattutto per le posizioni in materia di sicurezza stradale. Insomma, anche per il mese di luglio non si registrano scossoni nel clima politico ma una sostanziale calma piatta. Non ci resta che dare appuntamento alla ripresa autunnale, quando si inizierà a discutere della legge di bilancio”.