“Prima di questo lungo ponte vorrei condividere le nostre riflessioni, ancora una volta collegate all’emergenza sanitaria. Abbiamo davanti a noi settimane particolarmente importanti, nelle quali non possiamo sbagliare. Un ulteriore lock down sarebbe insopportabile e sancirebbe la fine per molte imprese, con severe conseguenze anche sull’occupazione. È necessaria la massima collaborazione di tutti, per un rigoroso rispetto delle regole, dentro e fuori dalle imprese”.
Così Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, in una lettera aperta in cui auspica mascherine obbligatorie nel mondo del lavoro e nel tempo libero e riaperture con gradualità.
“Dobbiamo lavorare progressivamente verso una nuova dimensione, con l’apertura di tutte le attività, quelle manifatturiere e quelle dei servizi, ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticarci che il nostro obiettivo sarà completamente raggiunto quando potranno riaprire anche le attività al dettaglio, che stanno pagando un prezzo altissimo. Consapevoli che la possibilità di rientrare in piene forze da lunedì 4 maggio è direttamente proporzionale alla solidità delle procedure di sicurezza, riteniamo fondamentale ripartire con gradualità, favorendo certamente in primis i reparti produttivi.
Maggio è il banco di prova per tutta la comunità, per questo pensiamo che sarà necessario, da subito, affiancare alle parole sull’attenzione e il rispetto delle regole, adeguati strumenti di protezione. Ci riferiamo all’uso obbligatorio di mascherine nel mondo del lavoro e nel tempo libero, a prescindere dalle norme che sono più o meno stringenti.
Abbiamo chiesto a tutte le nostre imprese, anche se non sempre dovuto dalle norme, per le prossime settimane, di rendere obbligatorio l’utilizzo di mascherine, da parte di tutti i collaboratori, analoga posizione abbiamo espresso alla regione Emilia-Romagna per tutti i cittadini, chiedendo un intervento tempestivo.
Lo evidenzio proprio oggi in vista della festività del 1° maggio e alla vigilia di una data, il 4 maggio, che da molti viene interpretata come corrispondente alla fine delle azioni di contenimento e delle restrizioni del movimento personale. Ma non è così. Dobbiamo continuare a non abbassare la guardia. Per questo nelle prossime settimane riverificheremo l’impatto del Covid-19 sulle nostre persone, lo stato di salute delle nostre imprese e la diffusione dei protocolli di sicurezza. La ripresa del 4 maggio, vicina alla Festa del lavoro, sia di buon auspicio a tutti noi, per recuperare gradualmente una nuova dimensione prospettica, che riconsegni fiducia e visione alla comunità, ponendo al centro i nostri valori più solidi”.
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