Elly, underdog di sinistra

Elly Schlein primarie Pd 2023 discorso dopo vittoria

Non ci hanno visto arrivare, dice una raggiante Elly Schlein pochi minuti dopo avere vinto, da vera underdog, il ballottaggio contro Stefano Bonaccini. La neo segretaria del Pd ha ragione da vendere: quasi tutti ne prevedevano la sconfitta, il tema era con quale percentuale avrebbe infastidito o meno il super favorito governatore emiliano.

L’inatteso trionfo di Schlein segna un punto di svolta nella lunga e tortuosa vicenda della sinistra italiana: estranea alle radici ideologiche del patrimonio socialcomunista novecentesco, figlia di una borghesia cosmopolita con tre cittadinanze, poliglotta e dichiaratamente bisessuale, la sua formazione riflette la rinascita dell’America democratica apparsa a inizio secolo con le due presidenze di Barack Obama. Accanto al ritratto del primo presidente nero della storia statunitense, Schlein è politicamente vicina ad Alexandria Ocasio-Cortéz, la più popolare tra le giovani leader della nuova sinistra americana.

Con la conquista sul campo di una leadership di popolo, la giovane innamorata della regia cinematografica convertita alla politica ribalta la posizione del Pd nel gruppo socialista europeo. Sarà inevitabile uno spostamento a sinistra di quell’area progressista, da tempo in cerca di una nuova identità a fronte dei temi drammatici della guerra e dell’Europa da ricostruire.

Smaltita la luna di miele con il suo elettorato, Schlein si troverà a dover farsi strada in un ginepraio: tale è oggi il Pd, una forma-partito dominata dalle correnti e dai potentati locali, i cui protagonisti non hanno peraltro alcuna intenzione di lasciarsi pensionare.

Accade per la prima volta nella storia della sinistra contemporanea che la base riesca a imporre una leadership già bocciata dagli apparati e dagli iscritti. Ma il mondo va veloce, ed è forse in questa consapevolezza che Schlein ha trovato la forza per vincere. La società è più avanti dei partiti, almeno la è stata nel caso del Pd: è ora di un’alleanza tra boomer e millennials, e piace che a guidarla sia una donna.