Elly Schlein, ex vicepresidente del Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, in Parlamento e alla commissione Affari costituzionali, avrebbe ormai preso la sua decisione. E tra breve, nel giro di poche ore renderà potrebbe rompere gli indugi e dire pubblicamente se sarà in corsa per la segreteria del Partito democratico.
Fa il tifo per Elly Schlein anche Mattia Santori, ex capo Sardina, e oggi in Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio. “Persona capace di creare dei ponti con quello che c’è fuori. E di questo c’è bisogno”.
Certo la corsa di Elly Schlein non appare facile, almeno sulla carta: non è iscritta, e anche se dovesse farlo entro i termini stabiliti, sarebbe difficile per lei conquistare un buon piazzamento nel voto interno al partito.
Una certa parte della sinistra non pare amare troppo la parlamentare di origini svizzere.
Claudio Velardi, storico dirigente del Pci, collaboratore di Massimo D’Alema all’epoca di palazzo Chigi, oggi lobbista e presidente della fondazione Ottimisti & Razional, dice: “Tra una ragazza alquanto ricca e più che borghese e Soumahoro, che rimanda a un dato di verità, visto che viene dalla povertà, sarebbe il caso che il Pd scegliesse il secondo. Dalla biografia della Schlein mi pare evidente che lei non sappia nulla di povertà ed emarginazione. E comunque non credo che ci possa essere salvezza per il Pd”.
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Chissà chi sarà il primo leader europeo ad andare a genuflettersi da putin quando trump inizierà a dare le carte...