Eboli (FdI): Vicini si dimetta da presidente

Marco Eboli Fratelli d’Italia

Scrive in una nota il portavoce comunale a Reggio Emilia di Fratelli d’Italia, Marco Eboli: “Il presidente di Arci Tunnel Marco Vicini, convocato ieri per l’interrogatorio in Questura, dopo aver ospitato il 1 maggio un concerto della band P38-La Gang, essendo indagato dalla magistratura per istigazione a delinquere, essendo le canzoni una apologia delle Brigate Rosse e degli omicidi, da loro commessi, se pensiamo a Renault, relativo all’assassinio del Ppesidente Dc Aldo Moro.

Vicini si è avvalso della facoltà di non rispondere, suo diritto che ricorda lo stesso silenzio di Primo Greganti, ai tempi di Mani Pulite, quando il Pci era coinvolto nell’inchiesta. L’aspetto giudiziario farà il suo corso e i suoi tempi. Dal punto di vista di Arci e del Pd un segnale forte deve invece arrivare subito. Al netto degli eventuali reati, sia Vicini, sia il collettivo gestionale di Arci Tunnel, non solo non hanno condannato la band P38-La Gang, invocando una i sussistente “libertà artistica”, ma sono arrivati a difendere la scelta di ospitarli. Ebbene Arci provinciale e regionale non ha molte scelte per tutelare l’immagine dell’intera associazione. Deve deliberare la sostituzione di Vicini alla Presidenza di Arci Tunnel.

Il segretario del Pd Gazza e il sindaco Vecchi, dopo aver duramente condannato il concerto, devono chiedere ad Arci, nella sua autonomia, di rimuovere Marco Vicini. Il rischio reale è che la sinistra, come ai tempi delle Brigate rosse, nate con un nucleo importante a Reggio Emilia, dal Pci, considerino, ora, come allora, Vicini e i suoi sodali, “compagni che sbagliano”. Ci volle l’assassino di Guido Rossa, sindacalista della Cgil, ucciso dalle Br, perché cercò di contrastare la propaganda terroristica nella sua fabbrica, affinché il Pci arrivasse a condannare le Br.
Non commetta lo stesso errore. Le dimissioni di Vicini sono il minimo per cercare di porre rimedio all’ oltraggio a tutte le vittime del terrorismo, ai famigliari e affermare che non esiste tolleranza verso comportamenti inneggianti al terrorismo”.