Eboli (FdI): l’urbanistica a Reggio deve tutelare tutti i diritti acquisiti

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Scrive in una nota Marco Eboli, portavoce comunale di Fratelli d’Italia: “La Giunta comunale di Reggio, nell’ottobre del 2021, ha assunto il Piano urbanistico generale. La nuova legge urbanistica della Regione Emilia-Romagna, approvata sempre nel 2021,ha introdotto, prima della adozione e approvazione del P. U. G., l’assunzione, provvedimento che di norma non fa scattare le norme di salvaguardia, (cosa che avverrà con l’adozione), insieme a norme più restrittive rispetto al precedente strumento urbanistico, per effettuare interventi edilizi. Da ciò consegue che tutti gli interventi diretti (non convenzionati) potrebbero essere proposti ancora con un semplice permesso di costruire.

Su tutto ciò, la Giunta non è affatto stata chiara nella comunicazione alla città ed ha solo enfatizzato il principio contenuto nella L. R. N. 24 del 2017, per il quale non si potrà consumare nuovo suolo, ma le fattispecie di interventi edilizi ancora consentiti sono ad oggi numerose. Questo atteggiamento della Giunta ha ingenerato non solo confusione ma talvolta anche impossibilità di esercitare diritti ormai acquisiti di edificazione di interventi inseriti nel precedente Piano Operativo comunale per i quali sono stati fatti scadere, dalla Giunta, i termini per ottenere l’autorizzazione ad edificare, costringendo così le imprese a ricorsi tutt’ora in attesa di sentenza. Tutto ciò comporta seri problemi alle imprese coinvolte, le quali potrebbero aver fatto ricorso al credito sulla base di legittimi diritti a costruire: quando sarà adottato il P. U. G., e poi approvato, tali imprese potrebbero vedere declassate le aree di proprietà a zone agricole o non edificabili, con pesanti perdite economiche.

A fronte di ciò, in data 20/1/2022 il Dirigente del settore Rigenerazione e qualità urbana, in seguito a provvedimento autorizzatorio del Sindaco del 2020, ha approvato uno schema di convenzione con una società per un intervento residenziale posto a Gavasseto, tra via Vecchi e via Anna Frank, ove sarà possibile costuire, su una superficie fondiaria di 9862mq, 11 unità residenziali per un totale di 2958mq e dove sono stati monetizzati gli standard di verde pubblico previsti. Questo intervento è stato addirittura autorizzato in base al Psc, con previsioni derivanti sin dal Piano Regolare Generale del 2001.

La politica urbanistica del Comune presenta quindi delle pesanti incongruenze che rischiano di non garantire, a tutte le imprese o soggetti interessati ad interventi edilizi, il soddisfacimento dei propri legittimi diritti. Da una parte, la Giunta fa scadere i termini per consentire edificazioni inserite nel P.O.C.; dall’altra, a termini scaduti del P.O.C. autorizza, come nel caso citato di Gavasseto, un intervento in base ad un Psc con previsioni risalenti addirittura al Prg del 2001 ossia ad uno strumento urbanistico superato dal Pug, ad oggi solo assunto e quindi non impeditivo di interventi in forma diretta. Per altro verso, poi, il Comune non ha avvisato adeguatamente che sino alla adozione del PUG è ancora possibile chiedere il permesso di costruire nelle aree in cui è previsto intervento diretto e che, se ciò non sarà fatto, nella massima parte dei casi tali aree diventerebbero inedificabili.

Eppure la legge (art. 45 co 8 L.Reg. 24/2017) impone all’Amministrazione procedente un rigoroso obbligo di informativa che, visti i risultati di generale mancanza di conoscenza del problema, è stato assolto in maniera quanto meno inadeguata. Non vorremmo che il Sindaco Vecchi e la sua Giunta applicassero due pesi e due misure nella politica urbanistica. Per fugare ogni dubbio quindi, si impone una presa di posizione pubblica del Sindaco o dell’Assesore Pratissoli al fine di ripristinare i diritti per tutti”.