E’ morto Jean-Paul Belmondo, icona del cinema: seduttore col volto da duro

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L’attore francese Jean-Paul Belmondo è morto. Lo si è appreso dai suoi più stretti collaboratori. L’attore francese aveva 88 anni.

Da sempre apprezzato come attore per il suo stile scanzonato e brillante e per il suo grande carisma, che lo hanno contraddistinto in molteplici film, spesso in ruoli da “duro con il cuore tenero”, se n’è andato all’età di 88 anni Jean-Paul Belmondo. Nato a Neuilly-sur-Seine, esordisce cinematograficamente nel 1956 con il cortometraggio Molière di Norbert Tildian. Nonostante abbia interpretato già pellicole di un certo rilievo – come A doppia mandata (1959) di Claude Chabrol e La ciociara (1960) di Vittorio De Sica – il film che lo consacra come uno dei maggiori attori francesi presso pubblico e critica è Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, che lo aveva già diretto precedentemente nel cortometraggio Charlotte et son Jules. Dopo il successo con il film di Godard, Belmondo viene contattato da Claude Sautet per recitare accanto a Lino Ventura nel suo noir Asfalto che scotta (1960), molto apprezzato dalla critica. Con l’interpretazione seria e malinconica di Eric Stark, Belmondo dimostra notevole talento e intensità drammatica.

A partire dai tardi anni ottanta, tralasciando crepuscolari pellicole di genere poliziesco, guerra e commedia, come Professione: poliziotto (1983), Irresistibile bugiardo (1984), L’oro dei legionari (1984) e Tenero e violento (1987), Belmondo privilegia il teatro, ma ottiene ancora un grande riconoscimento dal cinema nel 1989, quando riceve il Premio Cèsar per il migliore attore per il film Una vita non basta di Claude Lelouch. Il 18 maggio 2011 viene insignito della Palma d’oro alla Carriera durante la 64^ edizione del Festival di Cannes. Nel 2016, assieme al regista Jerzy Skolimowski, gli viene assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.