12 ippocastani ai Giardini pubblici di Reggio

3 ippocastani storici

Scrive il professore e botanico di Reggio Emilia Ugo Pellini in merito alla rinnovata flora dei Giardini pubblici, polmone verde nel centro storico della città: “Alberi nuovi ai Giardini pubblici in città: è stata ultimata in questi giorni la messa a dimora di 12 ippocastani intorno alla Fontana dedicata all’abate Ferrari Bonini. Viene così finalmente ripristinato l’aspetto del verde storico che era stato eliminato 13 anni fa: era il 24 luglio del 2010 quando, in una giornata particolarmente ventosa, un grosso esemplare storico di questa specie era caduto al suolo e alcuni suoi grossi rami avevano ferito, per fortuna in modo lieve, tre persone sedute su una panchina limitrofa.

Dalle indagini era emerso che la pianta era malata, resa “fragile” da un fungo che ne aveva intaccato le radici. Per precauzione erano stati eliminati anche gli altri ippocastani, che poi non sono mai stati sostituiti perché, a detta degli esperti del Comune, era prima necessario bonificare tutto il terreno. Questi alberi erano secolari, anche se non erano compresi nel progetto originario dei Giardini pubblici del 1870; erano stati piantati probabilmente 15 anni dopo (22 novembre 1885), in occasione della conclusione dei lavori di realizzazione dell’acquedotto cittadino e della fontana, donati alla città dal senatore Ulderico Levi. In precedenza tutta questa area occupata da un “Piazzale sabbiato”.

Per oltre un secolo gli alberi avevano assistito a tutti gli eventi della storia di Reggio Emilia; proprio sotto uno di questi ippocastani il 7 luglio 1960 è stato ucciso Afro Tondelli, uno dei cinque martiri di quel giorno, come ricorda una pietra di inciampo a lui dedicata. Nel 2010 l’epilogo con la scomparsa di tutti alberi intorno alla fontana; ora grazie al Progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana del quadrante nord est del Centro storico, Parco del popolo (Cantiere PNRR finanziato dall’Unione europea) il tanto atteso ritorno degli ippocastani. Ci auguriamo che non sia che l’inizio… platani, sofore del Giappone, altri alberi mai sostituiti e i basamenti vuoti delle statue delle quattro stagioni stanno aspettando”.



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