Didattica in presenza al 50% per le superiori, Tomei: “Misura da mantenere fino a giugno, diamo stabilità alla scuola”

Gian Domenico Tomei videoconferenza

Il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, in concomitanza con un incontro a Roma dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) con il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini sulla situazione del trasporto pubblico locale, ha chiesto di confermare la didattica in presenza limitata al 50% per le scuole superiori – misura di nuovo in vigore dallo scorso 12 aprile – fino alla fine dell’anno scolastico: “Saremmo pronti ad accogliere anche una quota più alta in presenza, grazie al potenziamento del trasporto pubblico avviato all’inizio dell’anno scolastico e ai lavori effettuati dalla Provincia per adeguare gli spazi nelle scuole superiori, ma serve ancora tanta prudenza”.

Attualmente, secondo i dati dell’Ausl, nel Modenese su oltre quattromila classi (dalla scuola dell’infanzia alle superiori) sono 35 quelle in cui è stato individuato uno studente positivo e che sono dunque state poste in quarantena, come previsto dalle nuove norme sulla scuola, mentre sono una decina le classi in cui sono stati rilevati almeno due studenti positivi.

Numeri che, secondo Tomei, “sono ancora ridotti e restano tuttora sotto controllo, ma che inducono alla massima prudenza. Occorre innanzitutto proseguire nel rispetto dei rigidi protocolli (perché la lotta al virus sarà vinta solo con la vaccinazione di tutta la popolazione) mantenendo il limite del 50% in presenza, una richiesta che, in base ai nostri costanti contatti con i dirigenti scolastici delle superiori, viene largamente condivisa dal mondo della scuola che, tra l’altro, ha bisogno di stabilità per chiudere l’anno positivamente e in sicurezza”.

Per il presidente il lavoro svolto dalla Provincia assieme al tavolo prefettizio ha contribuito a creare “una buona situazione di equilibrio” tra trasporto pubblico e didattica in presenza al 50%: in base al protocollo stabilito, a Modena il superamento di questa soglia renderebbe necessario lo sdoppiamento dell’orario di ingresso, con il carico dell’entrata in classe di studenti e studentesse che a quel punto dovrebbe essere suddiviso in due fasce orarie, una alle 8 e una alle 10.