Marionette, con De Nigris e Bergonzoni

fulvio DE NIGRIS casa risvegli

Mercoledì 7 febbraio è in programma uno degli appuntamenti più attesi tra quelli organizzati dalla Fondazione Palazzo Magnani nell’ambito di “Marionette e Avanguardia. Picasso · Depero · Klee · Sarzi”, la mostra allestita nelle sale di Palazzo Magnani fino al 17 marzo e dedicata al rapporto sperimentale tra alcuni maestri delle avanguardie artistiche del ‘900 e il teatro di figura.

Il sesto appuntamento del ciclo di incontri con esperti e studiosi di varie discipline, nato per approfondire le tematiche più affascinanti offerte dall’esposizione, vede protagonisti Fulvio De Nigris, amico e biografo di Otello Sarzi, e Alessandro Bergonzoni, attore e autore teatrale che ha fatto della sperimentazione linguistica la sua cifra stilistica.

A Otello Sarzi è dedicata una sezione importante della mostra curata da James Bradburne, da quest’ultimo ritenuto il più grande burattinaio del XX secolo, geniale innovatore che grazie all’incontro con Loris Malaguzzi a Reggio Emilia ha dato linfa vitale all’approccio all’educazione della prima infanzia.

Fulvio De Nigris, oggi direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma Gli amici di Luca, conosce Otello Sarzi a Bologna, durante gli anni universitari, anni in cui condividono la passione per il teatro dei burattini, diventano amici e iniziano a collaborare per la lunga tournée della compagnia di Sarzi in Brasile. Al ritorno, De Nigris raccoglie le memorie di quel lungo viaggio e ne racconta la poetica nel libro “ Otello Sarzi burattinaio annunciato“ (Patron editore), unica biografia esistente del burattinaio. Quando nel 1998 De Nigris perde suo figlio Luca e fa nascere la Casa dei Risvegli, un innovativo centro di ricerca e riabilitazione a lui dedicata, proprio Otello Sarzi è protagonista di uno spettacolo di sostegno al progetto con lo spettacolo dal titolo “Famiglie d’arte, per l’arte d’aiutare”.

“I burattini – infatti, dice Fulvio De Nigris – sono uno strumento straordinario, di espressione e comunicazione che utilizzammo come stimolo per la ripresa di Luca quando era in coma e che ancora oggi utilizziamo nella Casa dei Risvegli, sia in ambito clinico che in laboratori dedicati alla riabilitazione di persone con esiti di coma che cercano di riallacciare il filo interrotto con la vita”.

Anche l’artista Alessandro Bergonzoni, come Otello Sarzi, ha sposato la causa della Casa dei risvegli Luca De Nigris e ne è testimonial attraverso l’attività teatrale in un percorso tra “corpo e anima”.

“Far p’arte, immedesimarsi, succedere, divenire, è per me avanguardia sociale, artistica, antroposofica, metafisica, e incandescenza. – dice Bergonzoni – Il laddove l’artista si espone non solo espone. Siamo opere operanti operabili, volti e corpi, visi o invisi, che, disegnati da Picasso o degli eventi, per grazia o disgrazia ricevuta, deformati o performanti, formidabili o informi, surreali e iperreali, cominciano a fondersi in ben altra dimensione, che chiamo “c’realtàd’altrista”, e non solo chiede mera condivisione, ma pura “nondivisione”, con figure che danzano mosse da anime con le dita, o fili adottivi di un “diomaggiore”. Sulla linea di “nonfine di nuovi tealtri”, esseri e luoghi a procedere e a precedersi.”

Mercoledì 7 febbraio, alle 16,30

presso Aula Magna Pietro Manodori, Viale Allegri, 9

L’ARTE DEL PRENDERE CORPO. E ANIMA

la formidabilità come superabilità della disabilità

incontro con Fulvio De Nigris e Alessandro Bergonzoni

 



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