Da ottobre stop alle auto diesel Euro 5 nel bacino padano: in Emilia-Romagna sono 270.000

traffico inquinamento specchietto – P

A ottobre in tutto il bacino padano – Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna – scatteranno le misure previste dal decreto 121 del 2023, che impone uno stop alle auto con motore diesel Euro 5 (quelle immatricolate tra il 2011 e il 2015) nei territori dei comuni con più di 30.000 abitanti.

Non un blocco assoluto, ma comunque decisamente impattante per gli automobilisti: per questa categoria di veicoli, infatti, sarà vietato circolare durante tutti i giorni feriali nella fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 18.30, nel periodo compreso tra il primo ottobre di quest’anno e il 15 aprile del 2026. L’anno prossimo, invece, la data di inizio del periodo di stop sarà ulteriormente anticipata di un mese, dal primo ottobre al primo settembre.

Per chi dovesse violare il provvedimento sono previste sanzioni fino a 168 euro, con il rischio di sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 e 30 giorni in caso di recidiva nell’arco di due anni dalla prima infrazione.
Il provvedimento impone alle Regioni del nord Italia l’adozione di misure stringenti per contrastare l’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana, anche in risposta alle procedure d’infrazione aperte dall’Unione europea contro l’Italia. Secondo i dati dell’Aci (Automobile club d’Italia) sono a rischio oltre un milione di veicoli, di cui 270.000 nella sola Emilia-Romagna.

Il governo Meloni, però, starebbe studiando un emendamento al decreto infrastrutture per congelare l’entrata in vigore della norma. Lo ha annunciato lo stesso vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini: “Siamo al lavoro per annullare il blocco delle auto con motore Euro 5 diesel. È una delle follie della commissione von der Leyen, che ha approvato quella fesseria economico-industriale che si chiama Green Deal. I cittadini il prossimo anno non potranno più usare milioni di veicoli, questi sono i problemi veri. Il consumatore non vuole l’elettrico, al momento a decidere deve essere il mercato”.



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  1. kursk

    certo come no….rendiamo difficoltoso il muoversi alle persone che lavorano, nelle regioni italiane che lavorano e che pagano la maggior parte delle tasse nel paese…..una genialata degna dei grandi statisti che abbiamo. Follia totale….Sempre peggio….


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