Proiettando sui prossimi 12 mesi gli attuali costi medi delle bollette di gas ed energia elettrica, praticamente nessun ente pubblico sarà in grado di chiudere i propri bilanci in pareggio senza essere costretto a operare tagli ai servizi erogati (o, nei casi peggiori, a sospenderli del tutto): è questo, in sintesi, l’allarmante scenario emerso dall’ultimo incontro di programmazione e confronto tra i sindaci reggiani e il presidente della Provincia di Reggio, incentrato appunto sul tema dell’attuale insostenibilità dei costi energetici a carico degli enti locali (ma anche di famiglie e imprese), peraltro proprio nel delicato momento di chiusura dei bilanci del 2022 e di stesura di quelli per il 2023.
“Il consistente e imprevedibile incremento dei prezzi dell’energia, in particolare gas, carburanti ed elettricità, sta mettendo in seria difficoltà molte famiglie, imprese e associazioni anche nel nostro territorio”, ha sottolineato il coordinamento dei sindaci reggiani: “Allo stesso modo i rincari si abbattono inevitabilmente e con altrettanta forza anche sugli enti locali, ai quali compete assicurare, tra le altre cose, servizi ad alta intensità energetica come la pubblica illuminazione, il riscaldamento di scuole, palestre ed edifici pubblici, nonché il funzionamento degli uffici. Senza contare poi le particolari implicazioni di aree e settori rilevanti per il turismo e l’indotto economico della nostra montagna, come i drammatici effetti che tali condizioni rischiano di avere sull’apertura di impianti sciistici e di risalita in Appennino”.
In questo quadro, è necessario che anche la pubblica amministrazione adotti comportamenti e strategie organizzative che consentano di eliminare ogni eventuale spreco e ottimizzare quanto più possibile i consumi energetici: “Dobbiamo però essere chiari: noi non ci sottrarremo mai a portare il nostro concreto contributo, ma è evidente che non si tratta di un tema risolvibile in ambito locale, provinciale o regionale. Senza un decisivo intervento di livello nazionale si rischia di pregiudicare l’intera tenuta del sistema degli enti locali e dei servizi essenziali che questi sono chiamati a erogare ai nostri concittadini in tutto il Paese”.
Il lavoro congiunto tra i sindaci reggiani ha portato a individuare alcune strategie ritenute funzionali ad aiutare gli enti locali in questo delicato momento storico, che saranno declinate dai primi cittadini nei rispettivi territori comunali. Al primo punto c’è l’azzeramento di eventuali sprechi e l’efficientamento dei consumi pubblici attraverso azioni, buone pratiche e la riqualificazione degli impianti di illuminazione e dei sistemi di riscaldamento, verso soluzioni sempre più performanti ed efficienti. Un altro aspetto riguarda invece il contenimento temporaneo delle attività energivore durante le feste natalizie e di fine anno, privilegiando iniziative meno impattanti sulle bollette.
“Abbiamo individuato principi a cui ogni amministrazione si ispirerà per programmare attività, riqualificazioni energetiche e azioni sul proprio territorio comunale”, hanno spiegato i sindaci reggiani: da possibili rimodulazioni dell’intensità dell’illuminazione pubblica allo spegnimento momentaneo dell’illuminazione di alcuni monumenti; per quanto riguarda le luminarie natalizie, invece, la decisione condivisa è stata quella di illuminare comunque a festa alberi o luoghi simbolici, “ma in tono minore rispetto agli scorsi anni”.
Il coordinamento dei sindaci reggiani ha espresso inoltre la volontà di continuare a sollecitare un intervento immediato del governo affinché lo Stato proceda a ristori per Comuni e Province per tutelare i servizi essenziali, o in alternativa di prevedere tutele normative per i sindaci costretti a procedere con temporanee razionalizzazioni dell’illuminazione pubblica.
“La Provincia di Reggio, così come molti Comuni, ha messo in campo un piano anti-spreco interno all’ente ottimizzando anche gli orari di operatività degli uffici e allo stesso tempo ha incontrato tutti i dirigenti scolastici degli istituti superiori per concordare un piano di ottimizzazione delle accensioni degli impianti di riscaldamento e delle attività pomeridiane”, ha ricordato il presidente Giorgio Zanni: “Un segnale importante che attuiamo per non far abbassare l’attenzione sul tema e per portare il nostro contributo attivo ai sacrifici che tutti (famiglie, imprese e associazioni del territorio) siamo chiamati a mettere in campo mentre continuiamo a chiedere insieme un intervento nazionale risolutivo”.
Tra le altre iniziative adottate dalla Provincia (e in via di adozione anche in altri Comuni) c’è un decalogo di comportamenti da mantenere negli uffici pubblici: prevede, tra le altre cose, l’obbligo di spegnere computer e monitor alla fine della giornata lavorativa, lo spegnimento (anche in orario d’ufficio) delle luci in tutti gli ambienti in cui l’illuminazione non è strettamente necessaria e il divieto di utilizzare apparecchi per il riscaldamento degli ambienti allacciati alla rete elettrica.
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Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]