L’Italia si prepara a una nuova ondata pandemica. Nella settimana compresa tra il 28 settembre e il 4 ottobre, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, è stato registrato un vero e proprio boom di contagi, con un +52% rispetto ai sette giorni precedenti. In crescita anche il numero di persone attualmente positive (+10,7%) e di quelle in isolamento domiciliare (+10,5%).
L’aumento delle positività accertate è stato accompagnato anche da un rialzo – dopo oltre due mesi di calo – dei ricoveri ospedalieri, sia in terapia intensiva (+21,1%) che negli altri reparti in area medica (+31,8%). Il tasso nazionale di occupazione di posti letto in area critica da parte di pazienti con Covid-19 è a quota 1,7% (in Emilia-Romagna è al 2%, secondo i dati di Agenas), mentre il tasso nazionale di occupazione di posti letto in area medica non critica è del 7,6% (in Emilia-Romagna è all’8%).
L’unica nota positiva, al momento, è rappresentata dal calo dei decessi, in diminuzione dell’8,5% rispetto alla settimana precedente.
“All’inizio di questa nuova ondata la preoccupazione è forte per vari fattori: la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma, la copertura della quarta dose per anziani e fragili non decolla, la stagione influenzale è in arrivo e sui mezzi pubblici si è detto addio all’obbligo di mascherina”, ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: “Ma ancor di più inquieta l’assenza di un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, più volte da noi invocato”.
La circolare del Ministero della salute con le indicazioni per la gestione dell’epidemia di Sars-CoV-2, “che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata, dimostrando che in questa fase di transizione istituzionale l’opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica”, ha aggiunto Cartabellotta.
L’incremento dei casi di positività al virus, con una media mobile a sette giorni di quasi 35.000 nuovi contagi al giorno, sta intressando tutte le regioni italiane, anche se in diversa misura: si passa dal +18,4% della Sardegna al +132% della Valle D’Aosta, con aumenti registrati in tutte le province (tranne in quella di Crotone). L’incidenza è attualmente sopra i 500 nuovi casi ogni 100.000 abitanti in 35 province, con le situazioni peggiori in quelle di Biella (857), Vicenza (809), Trento (786) e Bolzano (786).
In Emilia-Romagna, nel periodo compreso tra il 26 settembre e il 2 ottobre, l’incidenza ha toccato quota 403 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, un valore di poco sopra la media nazionale (attestata a quota 381) ma quasi raddoppiato rispetto a quello della settimana immediatamente precedente.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]