La variante Omicron è ormai quella prevalente in Italia, come segnalano i ricercatori nel Report. In particolare sul piano territoriale la Liguria (79,7%) la Provincia autonoma di Bolzano (75%) e l’Umbria (65) figurano con i numeri di Omicron 2 più alti.
A seguire, sopra la metà del campione in termini percentuali, la Lombardia (62,5), Friuli Venezia Giulia (59,1), Emilia Romgana (58,3) e Piemonte (54,5). Dalla stessa indagine si può verificare che la Delta è scomparsa praticamente ovunque, ad eccezione di casi sporadici riscontrati in Lombardia e Toscana.
L’aumento dei casi Covid in Italia non è un “semplice ‘rimbalzo’, anche se al momento non possiamo etichettare la risalita come avvio della quinta ondata”. Troppe le differenze regionali: minore circolazione virale per i 18,8 milioni di persone di Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, e alta incidenza al Centrosud (in particolare in Umbria, Puglia, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Abruzzo e Toscana). Lo sostiene il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Dal 13 al 19 marzo +30,2% dei casi e aumento degli attualmente positivi, da poco più di 971mila del 10 marzo a 1.147.519 di sabato 19 marzo e iniziali segnali di impatto sui ricoveri.
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