Correggio, anche Rifondazione comunista contro Malavasi: “Giudizio molto negativo su questo modo di amministrare”

Ilenia Malavasi con fascia tricolore e sorriso

Piovono nuove critiche su Ilenia Malavasi, che a fine luglio ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico di sindaca di Correggio per poter accettare la proposta di candidatura nelle liste del Partito Democratico in vista delle elezioni politiche in programma il prossimo 25 settembre.

Questa volta ad attaccare sono stati Andrea Damiano, segretario del Partito di Rifondazione comunista di Correggio, e l’ex candidato sindaco Gianni Tasselli, secondo i quali le dimissioni e la contestuale candidatura di Malavasi “meritano un giudizio politico. A fronte dell’anticipazione della fine della legislatura si determina il secondo commissariamento del Comune di Correggio, dopo quello dovuto a Iotti che ha lasciato una ferita non ancora rimarginata. In sostanza si riconosce il debito che il Pd aveva nei confronti della prima cittadina per darle un riconoscimento in carriera. È evidente che il vantaggio personale dei suoi membri per il Pd viene prima del rispetto degli impegni istituzionali e delle istituzioni stesse”.

“Anche nel caso di Elly Schlein si ha lo stesso fenomeno: prima si è gridato al fascismo della Lega per appoggiare Bonaccini, salvo poi, da parte di Schlein che si candida alle politiche, considerare la Regione Emilia-Romagna come un autobus per il proprio percorso di carriera personale. E non importa che il posto di vicepresidente venga ceduto ai renziani, tanto la politica di sinistra è fatta di vantaggi personali”.

“Prova ne sia l’ulteriore aumento di emolumenti per i “grandi” manager di Iren, decisione presa con il voto di molti sindaci (sempre meno), compresa la sindaca di Correggio. Ma cosa volete che ne dicano gli elettori? La destra vincerà le elezioni proprio perché rappresentanti della cosiddetta “sinistra” agiscono in effetti svendendo qualsiasi cosa pur di avere vantaggi personali. E questo ormai disgusta e ripugna molti elettori dalla stessa partecipazione al voto, in un contesto di guerra e aumenti delle bollette. Bollette peraltro garanti di profitti per la speculazione internazionale a danno dei cittadini italiani. Si dimostra ancora una volta che tra la nostra cultura politica, fatta di serietà e impegno istituzionale, e quella del Pd, piegata al personalismo, c’è un abisso incolmabile. Per questo diamo un giudizio molto negativo di questo modo di amministrare”.