Covid Emilia: 58 morti, +1.192 casi, Reggio 4, +136 contagi

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Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 222.804 casi di positività, 1.192 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.882 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi, rispetto al numero di tamponi fatti da ieri, è del 4,6%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, per poi proseguire con gli ultraottantenni assistiti a domicilio.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 233.523 dosi, di cui 5.853 oggi; sul totale, 98.201 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale e sono perciò immunizzate.
Si ricorda che, alla luce delle nuove forniture di dosi di Moderna e Pfizer-Biontech previste in Emilia-Romagna per questa settimana, anche per i prossimi giorni proseguiranno in via prioritaria i richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 494 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 377 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 551 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,3 anni.
Sui 494 asintomatici, 359 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 11 con gli screening sierologici, 5 tramite i test pre-ricovero. Per 80 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 202 casi, poi Bologna (196), Reggio Emilia (136) e Rimini (134). Seguono Cesena (95), Ferrara (93), Parma (81), Ravenna (70), Imola (68), Piacenza (67) e infine Forlì (50).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.514 tamponi molecolari, per un totale di 3.040.307 A questi si aggiungono anche 237 test sierologici e 10.368 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.726 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 169.281.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 43.809 (-592 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 41.575 (-510), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 58 nuovi decessi: 5 a Piacenza (3 donne – due di 72 e una di 98 anni – e 2 uomini, di 85 e 91 anni); 4 a Parma (3 donne di 89, 93 e 94 anni e un uomo di 81 anni); 4 in provincia di Reggio Emilia (2 donne, di 91 e 93 anni, e 2 uomini di 79 e 85 anni); 5 nella provincia di Modena (4 uomini – rispettivamente di 82, due di 87 e uno di 93 e una donna di 79 anni); 24 in provincia di Bologna (14 donne: 79, 82, due di 84, 87, 88, due di 90, una di 92, due di 94, 97, 100, 101 e 10 uomini: 66, 76,78, 84, 86, 87, due di 88, 91 e 95 anni); 1 a Imola (una donna di 90 anni); 4 nella provincia di Ferrara (2 uomini di 70 e 88 anni e 2 donne di 87 e 88); 1 in provincia di Ravenna (una donna di 89 anni); 9 in provincia di Forlì-Cesena (6 donne di 67, 79, 84, 90, 91 e 96 anni e 3 uomini: due di 74 e uno di 90 anni); nessun decesso nel riminese. Va registrato, inoltre, il decesso di una donna di 89 anni residente fuori regione ma deceduta a Piacenza.
Il numero alto di decessi nel bolognese comunicati in questi ultimi due giorni risente dell’allungamento dei tempi necessari per la conferma della causa di decesso nel territorio di competenza dell’Azienda sanitaria. Alcuni di essi, infatti, sono avvenuti nei giorni scorsi.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.714.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 188 (-6 rispetto a ieri), 2.046 quelli negli altri reparti Covid (-76).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 12 a Parma (- 2), 15 a Reggio Emilia (invariato), 36 a Modena (-2), 39 a Bologna (-2), 13 a Imola (invariato), 27 a Ferrara (+1), 7 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 3 a Cesena (+1) e 18 a Rimini (-2).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.635 a Piacenza (+67 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 15.574 a Parma (+81, di cui 43 sintomatici), 29.562 a Reggio Emilia (+136, di cui 78 sintomatici), 39.147 a Modena (+202, di cui 132 sintomatici), 44.035 a Bologna (+196, di cui 144 sintomatici), 7.130 casi a Imola (+68, di cui 32 sintomatici), 13.006 a Ferrara (+93, di cui 17 sintomatici), 16.800 a Ravenna (+70, di cui 38 sintomatici), 8.446 a Forlì (+50, di cui 40 sintomatici), 9.670 a Cesena (+95, di cui 67 sintomatici) e a 20.799 Rimini (+134, di cui 62 sintomatici).

Scoperti 10 casi di variante inglese in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna è stata identificata, su 10 pazienti tutti provenienti dal Regno Unito, la variante inglese del virus Sars-Cov 2. Sei sono stati individuati all’arrivo in aeroporto a Bologna, gli altri quattro sono stati segnalati dai servizi di sanità pubblica a seguito di verifiche.

Il risultato è emerso dopo la complessa analisi di sequenziazione necessaria per l’individuazione di varianti virali svolta dal Laboratorio di Pievesestina (FC), diretto dal professor Vittorio Sambri, in collaborazione con la sede di Parma dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Emilia-Romagna e Lombardia.

Dal 28 dicembre i tamponi di 23 pazienti, rientrati dal Regno Unito o da altri Paesi esteri a rischio, sono stati sottoposti al sequenziamento whole genome (intero genoma) del virus. Un’operazione particolarmente complessa, che richiede quattro giorni e mezzo di analisi, dalle quali sono emersi i 10 portatori della variante.

Le condizioni dei pazienti sono buone, tutti sono stati posti in isolamento e sono stati tracciati i loro contatti.

A spiegare come avviene l’analisi, è lo stesso professor Sambri: “In primo luogo prepariamo ‘manualmente’ l’RNA del virus, che poi viene letto da un’apposita apparecchiatura fino a 30.000-40.000 volte per stabilire la sequenza del genoma virale, un processo che richiede oltre 4 giorni. Al termine, attraverso software di analisi bionformatica, viene stabilita la sequenza vera e propria, e questo processo richiede un tempo ulteriore di alcune ore. L’enorme mole di dati è usata, sempre con software dedicati, per stabilire se la sequenza è relativa al virus ‘classico’, ad una delle varianti note, o eventualmente ad una nuova variante”.

Un’operazione di estrema accuratezza, ma anche complessità, e quindi con tempi di esecuzione importanti. “Stiamo acquisendo- aggiunge Sambri- un’apparecchiatura robotica che ci consentirà di portare da 16 a 96 il numero di campioni analizzabili contemporaneamente, ma per ogni serie analitica i tempi resteranno comunque simili a quelli attuali”.

Intanto, dopo la circolare ministeriale del 30 gennaio, la Regione ha deciso di ampliare le categorie di pazienti sui quali effettuare le sequenziazioni per cercare la presenza di varianti: saranno coinvolti anche coloro che fanno rientro da Portogallo, Brasile e Sudafrica, oltre a pazienti che presenteranno particolari criteri clinici.