Secondo una ricerca del Fondo monetario internazionale, il Pil mondiale salirebbe del 23% se la parità di genere fosse praticata nelle aziende; limitando le analisi alla sola Italia (che si posiziona a metà classifica tra i 146 Paesi monitorati per la gender equality), le analisi di McKinsey parlano di un incremento dell’11% del prodotto interno lordo.
La parità di genere, dunque, non si riconduce solo a una questione di equità di trattamento tra uomini e donne, già di per sé fondamentale, ma ha anche effetti rilevanti sulla crescita economica delle imprese, come del resto attestano gli indicatori relativi alle aziende italiane che applicano correttamente i principi della parità di genere e che presentano una produttività che risulta in media del 25% superiore a quella delle imprese meno virtuose.
Proprio di questo, con un focus specifico sul posizionamento delle imprese cooperative, si parlerà nel convegno organizzato da Confcooperative Terre d’Emilia dal titolo “Parità di genere: motore di sviluppo economico”, in programma lunedì 19 maggio alle ore 15 nella sala convegni della centrale cooperativa in Largo Gerra a Reggio.
In questi anni, ha sottolineato Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Terre d’Emilia (associazione che, insieme al suo centro di servizi B.More, ha ottenuto proprio nei giorni scorsi la certificazione sulla parità di genere), “è sicuramente cresciuta l’attenzione delle imprese per la realizzazione di politiche finalizzate a ridurre il divario di genere nelle diverse forme in cui si manifesta, ma persistono ancora forti differenze per quel che riguarda, soprattutto, le opportunità di carriera e la parità salariale”.
Su quest’ultimo aspetto, ha aggiunto Caramaschi, “sono molto indicative le analisi di Eurostat, che parlano di divari a sfavore delle donne che vanno dal 5,5% per le mansioni meno complesse fino al 20% per i ruoli dirigenziali. In questo scenario, la cooperazione si distingue positivamente, con certificazioni sulla parità di genere che interessano una platea molto ampia di imprese. Resta, comunque, il bisogno di accelerare e irrobustire questi processi: proprio per questo, nell’ambito del convegno sarà presentata anche una ricerca che abbiamo sviluppato per analizzare i positivi risultati raggiunti, il nostro posizionamento nell’ambito del sistema imprenditoriale nel suo complesso, per verificare quali siano i fattori di criticità che permangono e quale contributo possiamo dare come associazione, anche attraverso gli strumenti di servizio che abbiamo creato, per accompagnare le imprese verso obiettivi che hanno molto a che fare con l’equità, la giustizia e lo sviluppo economico”.
Al convegno – che si inserisce nel programma del Festival dello sviluppo sostenibile, quest’anno organizzato per la prima volta in provincia di Reggio – ci saranno le testimonianze delle cooperative che sono giunte al traguardo o hanno avviato il percorso per la certificazione della parità di genere. Durante l’iniziativa interverranno l’assessora alla Cura delle persone con delega alle pari opportunità del Comune di Reggio Annalisa Rabitti, la presidente della commissione Parità e cultura dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Elena Carletti, il responsabile dell’area statistica-economica e ricerche di mercato di Confcooperative/Fondosviluppo Piarpaolo Prandi, la responsabile dell’area sostenibilità Esg di Conforme srl Lorenza Manfredi e il responsabile risorse umane di Confcooperative Terre d’Emilia e B.More servizi Marco Coralli.







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