Confcooperative rilancia decisamente sulla promozione delle cooperative di comunità, considerate dalla centrale cooperativa una delle grandi opportunità per favorire – con l’impegno diretto dei residenti – la riqualificazione di aree urbane degradate e già consolidatesi come fattore di rilancio e di tenuta delle comunità presenti nelle aree interne più esposte al rischio di marginalizzazione e abbandono.
Dopo il bando da mezzo milione di euro lanciato nel gennaio 2018, attraverso Fondosviluppo (il fondo mutualistico nazionale in cui confluisce il 3% degli utili di tutte le cooperative associate alla centrale cooperativa), Confcooperative raddoppia, e per il 2019 stanzia 1 milione di euro per cooperative di comunità neocostituite, già attive o riunite in consorzi.
«Queste imprese – sottolinea Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e referente nazionale di Confcooperative sulla cooperazione di comunità – sono l’espressione di un formidabile legame fra persone e territorio, tra concittadini, tra famiglie e tra generazioni che assume i connotati di imprese multifunzionali, competitive nell’esercizio di attività di diverso tipo che valorizzano al meglio le diverse risorse locali, consentendo di mantenere i territori abitati, arricchiti di servizi, più attrattivi anche grazie alla forte coesione che si realizza nelle comunità”.
“Insieme a Legacoop Emilia Ovest – prosegue Teneggi – nel territorio reggiano siamo impegnati in una comune azione di sensibilizzazione e di promozione, profondamente convinti – anche grazie alle belle esperienze nate in Appennino, nella bassa e anche nel comune capoluogo – che lo sguardo attento sui bisogni comunitari che queste cooperative esprimono sia già di per sé un valore, cui si associano una partecipazione diffusa, opportunità di lavoro per i giovani, rilancio della competitività di aree in cui resta o ritorna possibile abitare e vivere”.
Destinatarie dell’intervento di Fondosviluppo/Confcooperative sono dunque le cooperative di comunità che svolgono una pluralità di attività, con più scambi mutualistici e che presentano una compagine sociale significativamente partecipata da persone fisiche e/o giuridiche in stretta relazione con il territorio e interessate al suo sviluppo.
Tali cooperative, attraverso le molteplici attività, devono perseguire la finalità comunitaria anche tramite la salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, delle tradizioni, dei saperi e delle eccellenze agroalimentari.
Con il bando del 2018, tra l’altro erano state finanziate da Fondosviluppo/Confcooperative 2 cooperative reggiane e altre 5 cooperative neocostituite in Emilia-Romagna, territorio che appare tra i più vivaci per le cooperative di comunità.
«Il movimento cooperativo – spiega al proposito il presidente di Confcooperative Emilia-Romagna, Francesco Milza – continua a fare la sua parte investendo risorse proprie per promuovere imprese finalizzate alla salvaguardia dei territori, e ci auguriamo che anche la Regione, come già annunciato in più occasioni, decida di sostenere la cooperazione di comunità, riconoscendo questa particolare forma di impresa e prevedendo bandi e agevolazioni».
Le candidature sul bando Fondosviluppo/Confcooperative (che recentemente aveva messo a disposizione un milione di euro anche per sostenere la nascita di cooperative da imprese in crisi o in difficoltà per la mancanza di ricambio generazionale) dovranno essere presentate entro il 31 maggio 2020. Il bando è disponibile sul sito www.fondosviluppo.it insieme al regolamento e alla modulistica per la presentazione delle domande.
Ultimi commenti
costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno