Lega-5s: resta alta la tensione. Conte deciderà su Siri

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Nessuna richiesta di dimissioni da parte del premier Giuseppe Conte per il sottosegretario Armando Siri, indagato in un’inchiesta per corruzione. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini rispondendo a chi gli chiedeva se avesse ricevuto una richiesta di dimissioni per il sottosegretario della Lega da parte del premier. “No”, ha detto secco Salvini. Conte

E il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sentirà telefonicamente il sottosegretario Armando Siri prima della partenza per la Cina. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi. L’incontro tra Conte e Siri – proseguono le stesse fonti – si terrà al rientro del premier in Italia.

Mentre per i 5s il sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri, deve dimettersi subito per chiarire la sua posizione e con la Lega va rinnovato il rapporto di fiducia partendo proprio da questo caso. Lo ha detto oggi a Taranto il ministro Luigi Di Maio, dell’M5s, arrivando in Prefettura per presiedere un vertice sul Contratto istituzionale di sviluppo dell’area. “Io e Matteo Salvini – ha dichiarato Di Maio – abbiamo fatto grandi cose insieme in questi primi mesi di Governo. Abbiamo anche rischiato insieme, processi e procedure di infrazione comunitaria e tanto altro. E abbiamo fondato questo governo nel rapporto di fiducia che si è concretizzato nella firma di quel Contratto di Governo. Ora – ha proseguito Di Maio – quello che noi stiamo chiedendo sul caso Siri è un ulteriore atto di fiducia”.

Complicato Consiglio dei ministri. Si è chiuso dopo 4 ore uno dei consigli dei ministri più tesi del governo gialloverde.

La mossa del leader della Lega di annunciare lo stralcio del Salva Roma ai cronisti davanti Palazzo Chigi prima del Cdm fa andare su tutte le furie il premier Giuseppe Conte. “Non siamo tuoi passacarte”, avrebbe detto il capo del governo a Salvini invitandolo ad avere rispetto per l’organo collegiale di governo.

Poi Salvini ottiene lo stralcio di gran parte del salva-Roma, ma il M5S annuncia battaglia in sede d iconversione del decreto in Parlamento. Ad alzare la tensione è la rinnovata richiesta di dimissioni da parte dei pentastellati del sottosegretario leghista Siri.
Passa, apparentemente senza problemi, la norma sui rimborsi ai risparmiatori truffati delle banche. E il tetto dell’indennizzo diretto, tra la soddisfazione del M5S, aumenta da 100mila a 200mila. Conte, su norme Roma-Comuni potranno intervenire Camere Nel Consiglio dei ministri sul decreto crescita “è stato definito un percorso normativo a sostegno dei Comuni, a partire da Roma, in difficoltà finanziaria, sul quale il Parlamento potrà intervenire ancora in sede di conversione”. Lo sottolinea in un post su Facebook il premier Giuseppe Conte.

“Oggi è stata una lunga e proficua giornata. Dopo un Consiglio dei ministri durato fino a tarda sera, abbiamo definitivamente approvato il decreto-legge ‘Crescita’, con il quale diamo un forte impulso alla ripresa economica del Paese con misure concrete a sostegno delle imprese e degli investimenti” afferma il premier.